martedì 4 agosto 2009

Nel Nordamerica conservatori e liberal si dividono sul tema dell’omosessualità

Gli anglicani si dividono
Nel Nordamerica conservatori e liberal si dividono sul tema dell’omosessualità



02 agosto 2009 - (Pierre-Yves Moret) A rischio di rottura da vari anni, la comunità anglicana mondiale assiste a uno scisma che si sta consumando oltre Atlantico. Gli episcopali conservatori americani hanno costituito una nuova chiesa che riunisce oggi circa 100’000 persone. La rottura si consuma sulla questione dell’omosessualità - e in particolare dell'ordinazione al pastorato e al'episcopato di persone omosessuali - e tocca l’insieme dei circa due milioni di episcopali americani.
Gli anglicani conservatori nordamericani hanno da un mese ormai una nuova chiesa. Decisi a non lasciarsi sopraffare dall’ala liberal della Chiesa episcopale (gli anglicani statunitensi sono detti episcopali), hanno creato - in occasione di un’assemblea tenutasi dal 22 al 29 giugno a Bedford, in Texas - la Chiesa anglicana del Nord America (Anglican Church of North America, Acna). Costituita da gruppi dissidenti della Chiesa episcopale, l’Acna è nata per offrire rifugio agli anglicani che sono in disaccordo con la teologia della Chiesa episcopale e della Chiesa anglicana canadese. Uno dei maggiori punti di disaccordo è il riconoscimento dell’omosessualità e l’autorità della Bibbia in materia.

Omosessualità, il cuore della crisi
Il dibattito si è concentrato intorno alla figura di Gene Robinson, vescovo della diocesi del New Hampshire, apertamente omosessuale, la cui nomina, avvenuta nel 2003, aveva fatto scandalo. Padre di due bambini, divorziato, Robinson si è unito civilmente al suo compagno, nel giugno del 2008: un gesto che ha amplificato la crisi in seno agli episcopali.
Particolarmente forte negli Stati Uniti, il dibattito sull’accesso al pastorato e all’episcopato di persone omosessuali agita la comunione anglicana mondiale. Forti del loro peso, le chiese anglicane del Sud del mondo non mancano di manifestare il proprio malcontento nei confronti delle sorelle del Nord.

Resistenza degli anglicani del Sud
Vari membri fondatori dell’Acna, diocesi o missioni, si sono poste da tempo sotto la giurisdizione diretta delle province anglicane del Sud: Nigeria, Ruanda, Kenya e Uganda. Il peso della Chiesa anglicana nigeriana, la seconda più grande provincia del mondo, gioca d’altronde un ruolo importante nel conflitto fra liberal e conservatori. L’arcivescovo anglicano nigeriano Peter Akinola è diventato il leader dell’opposizione conservatrice e ha minacciato più volte di abbandonare la comunione anglicana. Akinola è stato tra i personaggi chiave di un incontro tenutosi nel giugno del 2008 a Gerusalemme tra 300 vescovi e arcivescovi conservatori. Dall’incontro era emersa una forte denuncia del “falso evangelo” e del malcostume diffuso tra gli anglicani del Nord, e in particolare del Nord America.
Negli Stati Uniti la creazione dell’Acna da un lato mette in dubbio la legittimità della Chiesa episcopale, da cui è nata, e dall’altro offre l’opportunità alla corrente liberal di far sentire la propria influenza.

Vento liberale tra gli episcopali
Lo scorso luglio la convenzione generale della Chiesa episcopale ha deciso di riabilitare il vescovo Gene Robinson (che era stato messo da parte per calmare le tensioni in seno alla Comunione) e di reintegrarlo nelle sue funzioni, ha inoltre deciso di rendere più facilmente accessibile l’episcopato alle persone omosessuali e ha approvato un progetto di liturgia per la benedizione delle coppie omosessuali.
Intanto il dibattito continua a riscaldare gli animi degli episcopaliani nordamericani. L’Acna riunisce attualmente circa centomila anglicani di 700 parrocchie e 28 diocesi ed è probabile che altre persone e parrocchie lascino prossimamente la Chiesa episcopale.

Il dibattito continua negli Stati Uniti
L’ordinazione di pastori e vescovi omosessuali s’inserisce, negli Stati Uniti, in un più ampio dibattito sull’omosessualità, che comprende anche la questione attualmente dell’unione tra partner dello stesso sesso. Se infatti solo sei Stati la riconoscono, mentre 29 la vietano esplicitamente, aumenta il numero di coloro che sono favorevoli.
Secondo l’istituto Pew Forum on Religious Life, tra gli americani i contrari sarebbero il 55%. Le percentuali più alte si registrano tra coloro che frequentano regolarmente ambienti religiosi.
Sempre secondo i dati del Pew Forum, i cristiani delle diverse tradizioni protestanti si oppongono maggiormente alle unioni omosessuali, mentre i cattolici sono in genere più divisi sulla questione. Il più basso tasso di oppositori si registra invece tra coloro che non appartengono a nessuna fede religiosa.
Il dibattito negli ambienti cristiani non è destinato a calmarsi: in agosto la Chiesa luterana evangelica (la più grande delle Chiese luterane del Paese, con quasi 5 milioni di membri) voterà una proposta volta ad autorizzare le parrocchie che lo desiderano a riconoscere l’unione di persone dello stesso sesso. (ProtestInfo, trad. it. Amanda Pfändler)


The Episcopal Church USA
http://www.episcopalchurch.org/index.htm

Anglican Church in North America
http://www.acnaassembly.org/index2.php

Unioni omosessuali negli USA
Il matrimonio gay divide gli americani e le chiese, nonostante l’effetto-Obama
http://www.voce-evangelica.ch/index.cfm?method=articoli.notizie_gen&id=9567







http://www.voceevangelica.ch/index.cfm?method=articoli.notizie_gen&id=9621

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