sabato 28 febbraio 2009

Chi si occuperà dei bambini traumatizzati di Gaza?


Chi si occuperà dei bambini traumatizzati di Gaza?
Padre Manuel Mussallam (sacerdote cattolico di Gaza) parla.
Intervista di Anne Guion il 20 gennaio 2009 - Traduzione di Anissa
ASSOCIAZIONE ZAATAR, 13 febbraio 2009



Padre Manuel Mussallam dirige una delle tre scuole cristiane del territorio, accoglie 1200 scolari. Sono le sole scuole miste della città dove i ragazzi dei 3000 cristiani di Gaza vengono istruiti. Raggiunto per telefono lunedì 19 gennaio, dopo averlo già incontrato nell’Aprile 2008, al momento del nostro report sulla spiaggia di Gaza, unico luogo di svago per gli abitanti di Gaza.

Domenica scorsa ho celebrato la mia prima messa dopo l’inizio della guerra; c’erano una sessantina di persone, dopo abbiamo fatto un giro in macchina per renderci conto delle distruzioni: hanno bombardato la Corte di giustizia, delle località antiche registrate come patrimonio dell’UNESCO. I vetri delle finestre delle case sono stati spazzati via, la gente vive nel freddo. Nelle strade i passanti sono tristi, nessuno parla, alcuni giovani, stravolti, sono seduti sul bordo delle strade per vedere il sole che non hanno visto da tre settimane. Non ci sono bambini nelle strade; queste sono tutte dissestate.

La maggior parte delle vittime sono civili: bambini, vecchi e donne tutti disarmati; la gente di Gaza ha cercato di trovare rifugio presso amici di famiglia. Hanno vissuto questi 22 giorni rintanati a casa senza acqua, senza elettricità con la paura. La vita era già difficile a Gaza, ma nessuno era abituato ad una tale brutalità. Gli aerei F-16 e gli F-32 hanno sganciato delle bombe distruggendo edifici di 5-6 piani, riducendo in polvere delle abitazioni. La popolazione è stanca, traumatizzata. Gli Israeliani hanno utilizzato delle armi che hanno bruciato atrocemente i corpi, hanno stipato le persone nelle scuole dell’Unrwa, negli stabilimenti dell’Onu; in una classe vi erano da 50 a 60 persone: donne, uomini, bambini tutti insieme. Non c’era niente da mangiare, né da bere, né per lavarsi durante i 22 giorni. La sola acqua da bere era quella salata del mare. A causa della paura i bambini traumatizzati facevano pipì al letto più volte durante la notte; non c’era acqua per lavare i loro abiti, né c’erano materassi di ricambio. Non vi era modo di riscaldare i biberon per i lattanti. Hanno tolto loro l’umanità. Durante gli attacchi, chi usciva a cercare cibo o acqua rischiava la vita.

La casa delle suore del rosario, dove vivono due religiose francesi e una italiana, è stata colpita da tre missili; per fortuna le suore erano appena partite per Gerusalemme. Quattro missili sono stati lanciati sulla scuola da me diretta. Una bomba nel cortile è ancora fumante; noi non possiamo rimuoverla. Qui non vi sono sminatori che potrebbero fare il lavoro. Non c’è lezione a scuola, ma i vicini hanno paura che quella bomba esploda. Non ho notizie dei miei allievi e delle loro famiglie, le comunicazioni sono difficili. So soltanto che una delle mie allieve cristiane è morta; si chiamava Christine, aveva 16 anni e frequentava la decima classe. Stava a casa sua quanto un F-16 ha lanciato un missile contro la casa vicina ed è morta per la deflagrazione.

Vicino al mare c’era un parco con degli alberi e dei giochi per i bambini. I carri armati israeliani vi sono entrati, hanno sradicato gli alberi e distrutto i giochi. Perché? E’ la domanda che tutti si pongono. Quando un bambino a scuola da uno schiaffo ad un altro, la prima cosa che il Direttore gli chiede è: perché? Perché la comunità internazionale non ha mai posto la domanda ai Palestinesi che lanciano i razzi su Israele? Essa non ha mai realizzato che quelli che lanciavano dei razzi erano senza avvenire, senza lavoro e senza cibo. Io condanno la violenza, ma dal 2002 i razzi hanno ucciso 10 israeliani. La legge del taglione vuole che per vendicare queste 10 persone Israele ne uccida 1300 e ne ferisca 5000? La maggior parte dei feriti sono mutilati, mani e piedi e con le gambe rotte. Chi si farà carico delle persone handicappate? Chi si farà carico dei bambini traumatizzati? Qui non abbiamo delle persone competenti per questo; se ci rendiamo conto che per ogni morto, per ogni ferito sono coinvolte una cinquantina di persone: famiglia ed gli amici. Ciò significa che tutta la striscia di Gaza ne rimane colpita. Perfino nei cimiteri le bombe hanno rivoltato la terra e dissotterrato i cadaveri. Gli abitanti di Gaza non trovano più posto per seppellire i loro morti. Alcuni hanno riaperto delle tombe recenti per deporvi 3 0 4 corpi.

Sono cristiano, non posso incitare alla violenza, sono contro la guerra, ma oggi come prete le parole di perdono e di carità mi vanno di traverso in gola e vi restano prigioniere. Ma, chi può sentirle oggi?


Link originale :

www.associazionezaatar.org/index.php?option=com_content&task=view&id=519&Itemid=1


Link a questa pagina : http://www.terrasantalibera.org/chisioccuperabambinigaza.htm

http://www.terrasantalibera.org:80/chisioccuperabambinigaza.htm

venerdì 27 febbraio 2009

IN CALABRIA ESISTE LA SOLIDARIETA' ?


CENTRO DI SOLIDARIETA' CRISTIANA

IN CALABRIA ESISTE LA SOLIDARIETA' ?

http://groups.google.com/group/centro-di-solidarieta-cristiana?hl=it

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ilGiornale.it
n. 50 del 2009-02-27 pagina 18

Cosenza Chiede aiuto e nessuno interviene: stuprata per 2 settimane
di Redazione

Ha gridato, si è disperata, ha chiesto aiuto mentre in tanti guardavano ma nessuno interveniva. E così un marocchino prima e un romeno poi l’hanno sequestrata per violentarla. È successo a una badante romena che aspettava l’autobus a Cosenza. È stata tenuta segregata e stuprata per giorni.
Ecco la squallida storia che la donna, 44 anni, ha raccontato ai carabinieri: solo dopo 15 giorni di inferno è riuscita a liberarsi dai suoi aguzzini. Era lunedì di due settimane fa quando un marocchino, Said Chercki, di 36 anni, le offre un passaggio. Lei cerca di svincolare il discorso e allontanarsi, ma l’uomo le punta un coltello al fianco. A questo punto la romena chiede aiuto alle persone presenti, che non solo non intervengono, ma addirittura non lanciano neanche l’allarme alle forze dell’ordine.
Gli abusi sono andati avanti per una decina di giorni. Chercki usciva dal capannone, lo chiudeva e tornava ogni giorno per sfogare i suo bestiali istinti. Fino a quando, a un certo punto, si è stancato e ha riaccompagnato la malcapitata alla stessa fermata degli autobus dove l’aveva sequestrata. A questo punto nella vicenda entra in scena Marin Tanase, che si rende conto della situazione della connazionale, finge di intervenire in sua difesa e minaccia il marocchino, costringendolo ad allontanarsi. In realtà lo scopo del romeno è di ripetere quanto aveva fatto Chercki: porta con la forza la donna in un altro capannone, e anche in questo caso lungo il tragitto nessuno dei passanti interviene, e abusa di lei per cinque giorni. Dopo il suo racconto i due stranieri sono finiti in manette.


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http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=331988

DONNE ITALIANE NON SPOSATE UN MUSULMANO !


CENTRO DI SOLIDARIETA' SOCIALE

UN APPELLO ALLE DONNE ITALIANE
" DONNE ITALIANE NON SPOSATE UN MUSULMANO PER NESSUNA RAGIONE AL MONDO
VI POTRESTE TROVARE NEI GUAI! "
Ecco in questi ultimi anni ci sono state notizie di uomini musulmani che rapivano i figli avuti
con spose italiane, ora ci sono notizie ancora più spietate e disumane.
Musulmani uccidono i figli avuti con donne italiane, per motivi di affidamento o gelosia:
Quindi i musulmani sono diventati più crudeli, sono spietati infanticidi.
Ecco due notizie recenti, per riflettere.

http://groups.google.com/group/centro-di-solidarieta-cristiana?hl=it

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Milano - Lui, egiziano, era sposato con un'italiana
Uccide il figlio di 9 anni affidato
alla madre. Poi si toglie la vita
Sangue al colloquio nel consultorio


Sono saliti in ascensore con un assistente sociale. Rimasto indietro, il padre si è avventato sul bimbo

MILANO - Aveva una pistola e un coltello. Li teneva in tasca mentre suo figlio, 9 anni, gli si è avvicinato dicendo «ciao papà». Poi sono saliti in ascensore per raggiungere una stanza dei Servizi sociali, la stessa in cui si incontravano ogni settimana, intorno alle 4 e mezza di pomeriggio. Ieri però gli impiegati hanno sentito un urlo e sono usciti in corridoio, il bambino era a terra, il sangue sul corpo e sulla faccia, l'uomo che lo colpiva con il coltello. Non sono riusciti a fermarlo, lui si è divincolato, si è appoggiato la lama sul corpo e se l'è affondata nel torace. Sono morti uno accanto all'altro, a pochi minuti di distanza, nel «Centro socio sanitario» di San Donato, paese a Sud di Milano.

È la storia di una famiglia spaccata, del divorzio finito male tra Mohammed H. M., 52 anni, egiziano, e una donna italiana, 44 anni. Lui era in Italia da tempo, un lavoro come operatore turistico, in regola con i documenti, alle spalle un paio di precedenti per droga, ma molto vecchi. Poi il matrimonio, la nascita del bambino. E nel 2004 una separazione traumatica, che ha lasciato strascichi di rabbia. Il piccolo è stato affidato alla donna, anche perché le condizioni economiche del padre non erano buone. Il giudice aveva anche deciso che gli incontri dovessero avvenire soltanto in uno «spazio neutro», nell'ufficio dei servizi sociali, sotto il controllo di assistenti o psicologi. C'era il timore che il padre potesse avere reazioni violente, o che potesse fare pressioni psicologiche sul bambino. Mohammed H. però quella decisione non era mai riuscito a sopportarla. I carabinieri di San Donato, guidati dal capitano Giuliano Gerbo, stanno ora ricostruendo come si sia svolto l'incontro di ieri. Dovranno capire se siano state prese tutte le precauzioni.

Anche se la sequenza dell'aggressione lascia pensare a uno scatto improvviso: padre, figlio ed educatore sono saliti al primo piano in ascensore, l'assistente sociale è uscito per primo. A quel punto, rimasto un po' indietro, il padre si è avventato sul bambino e l'ha colpito con almeno quattro coltellate. Poi ha iniziato a tagliarsi le vene e si è puntato la lama sul petto, circondato da medici e impiegati che tentavano di bloccarlo. Qualcuno parla di un colpo di pistola: «Ero sulle scale e ho sentito un botto — racconta un testimone — poi le urla. Quando sono arrivato ho visto quell'uomo con il coltello. Il bambino era già a terra, il sangue gli colava dalla bocca ».

Barbara Sanaldi
Gianni Santucci
25 febbraio 2009(ultima modifica: 26 febbraio 2009)



http://www.corriere.it/cronache/09_febbraio_25/milano_uccide_figlio_si_suicida_1c1ab914-0364-11de-a752-00144f02aabc.shtml

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Treviso | 27 febbraio 2009
Confessa il marocchino arrestato in Slovenia: ho ucciso io Elisabetta e Arianna



Fahd Bouichou ha ucciso l'ex compagna Elisabetta Leder e la loro figlia Arianna, martedi' a Castagnole di Paese (Treviso), per un raptus motivato dalla gelosia. Lo ha confessato lui stesso agli agenti della Polizia di Stato di Treviso.

In seguito al suo rifiuto di essere estradato, sarà necessario attivare la normale procedura ordinaria con l'emissione di un mandato di cattura internazionale da parte della magistratura trevigiana.



http://www.rainews24.rai.it/notizia.asp?newsid=108417



2009-02-25 20:39
Madre e bimba sgozzate: indagato marocchino
TREVISO - Le nonnine della casa di riposo Menegazzi di Treviso l'hanno aspettata come ogni mattina, ma Elisabetta Leder, 36 anni, non varcherà più la soglia di quell'edificio diventato la sua seconda casa dopo l'assunzione come operatrice socio-sanitaria. Per non turbare gli ospiti, nessuno ha ancora raccontato agli anziani che quella "donna splendida", come la definivano, e la figlioletta Arianna di quasi due anni sono state uccise a coltellate, con una ferocia tutt'ora inspiegabile, nell'appartamento di Castagnole di Paese nel quale Elisabetta era andata a vivere 10 anni fa. Proprio in quell'edificio dall'intonaco giallo, abitato da 15 famiglie di italiani e immigrati, era cresciuto l'amore di Elisabetta per quel marocchino di dieci anni più giovane, attualmente ricercato dagli investigatori e indagato per duplice omicidio. Una passione quella tra Elisabetta e il magrebino nata nella terra natale dell'uomo, durante una vacanza, che aveva portato successivamente alla nascita nell'aprile 2007 della piccola Arianna. Sembrava una coppia come tante, anche se la convivenza dei due - secondo testimonianze concordi - era saltuaria, fatta di brevi incontri apparentemente sereni, e di lunghi periodi di separazione, durante i quali il giovane viveva a casa di parenti in Francia. Elisabetta sopperiva alle sue assenze con l'impegno di lavoro nella casa di cura, in cui aveva spesso portato anche la figlioletta, ma soprattutto con l'attenzione della sua famiglia, che proprio per amore aveva deciso di non ostacolare il rapporto della coppia. Anche nel duplice omicidio, i destini della donna e dei suoi congiunti si sono indissolubilmente intrecciati: a fare la macabra scoperta è stato il fratello Alessandro (27), mandato a Castagnole da mamma Raffaella, magliaia in casa per arrotondare i bilanci familiari. Voleva capire come mai la figlia non si fosse presentata per la cena. Il fratello ha trovato la porta dell'appartamento chiusa, ma ha sentito il rumore della tv accesa. Ha provato a cercare Elisabetta nei paraggi, poi ha avvisato la madre, che ha allertato il 113. Sono stati i poliziotti, dopo aver sfondato la porta, a scoprire i corpi di Elisabetta, riversa sul letto sporco di sangue, e della piccola Arianna, sgozzata sul fasciatoio. Proprio Raffaella Leder è stata tra le prime a giungere sul posto: una sola occhiata disperata alla scena di violenza è diventata un insopportabile peso per il suo cuore di mamma e nonna. Colta da malore, è stata sorretta a braccia dai parenti che l'hanno riportata nella sua casa di Treviso. A superare la soglia di casa Leder oggi sono stati tra gli altri il parroco di Castagnole, don Gino Busato, che ha parlato "di una violenza inaspettata", il sindaco di Paese, Valerio Mardegan, che ha ipotizzato un movente legato "a questioni strettamente private", e il presidente della Menegazzi, Fausto Favero, che non ha potuto che abbracciare, in silenzio, papà Antonio. Per seguire le orme del genitore, Elisabetta aveva cercato lavoro alla casa di riposo Menegazzi, in cui il papà aveva svolto per trent'anni il compito di usciere, prima di andare in pensione nel 2002.


TESTE, MAROCCHINO IN CASA ALLE 18:30
Un supertestimone ha visto il cittadino marocchino, padre della piccola Arianna, la bimba di circa due anni sgozzata insieme alla madre Elisabetta Leder in un appartamento di Castagnole di Paese, salire in casa alle ore 18:30. E' quanto si e' appreso da fonti qualificate. L'uomo viene attualmente cercato da polizia e carabinieri che vogliono chiarirne la posizione.

Il marocchino era in Italia con un regolare permesso di soggiorno, per motivi familiare e non risulta avere precedenti penali. L'uomo vive prevalentemente in Francia, dove ha alcuni parenti.

http://www.ansa.it/opencms/export/site/notizie/rubriche/daassociare/visualizza_new.html_902659952.html


Treviso | 26 febbraio 2009
Omicidio di Castagnole, finisce in Slovenia la fuga del marocchino ricercato


L'uomo era ricercato da 48 ore
Ha fatto alcune ammissioni Fahd Bouichou, il giovane di 26 anni, marocchino, arrestato per l'omicidio della compagna e della figlioletta avvenuto Castagnole di Paese (Treviso), Elisabetta Leder e Arianna di soli 2 anni, avvenuto martedi' sera. Lo hanno riferito alcuni investigatori uscendo dal commissariato di Cosina (Slovenia) dove Fahd Bouichou e' ascoltato dalla polizia slovena.

Il questore di Treviso, Carmine Damiano, è sicuro: a carico del marocchino,
arrestato per l'omicidio della compagna e della figlia a Castagnole di Paese, c'è ormai un quadro indiziario molto grave che lo fa ritenere "l'unico responsabile del duplice
delitto".

Per giungere alla cattura dell'uomo la questura di Treviso, che ha coordinato tutte le indagini, aveva messo sotto intercettazione gia' dalla notte del fatto una quarantina di
utenze telefoniche. Numeri di telefono di parenti di Bouichou tra la Francia, l'Olanda e il Marocco.

E una telefonata dell'indagato fatta ieri sera da una cabina della stazione ferroviaria di Trieste alla sorella in Marocco ha consentito alla polizia di individuare la zona in cui si trovava l'uomo e di conoscere in anticipo la sua volontà di rifugiarsi oltre confine. Precedentemente gli investigatori trevigiani avevano già individuato l'automobile
con cui Bouichou era fuggito, la Skoda di Elisabetta Leder, abbandonata a Jesolo (Venezia).

Il marocchino aveva con sé due cellulari, uno dei quali appartenente alla vittima, che però aveva spento subito dopo essere fuggito dal trevigiano proprio per evitare di essere intercettato dalle forze dell'ordine.

Dopo aver lasciato l'automobile Skoda a Jesolo, Fahd Bouichou e' arrivato ieri pomeriggio a Trieste in treno. Intorno alle 17.00 ha telefonato da una cabina pubblica della stazione centrale alla sorella in Marocco. La chiamata e' stata intercettata dalla Polizia di Treviso che ha subito informato la
squadra Mobile della Questura di Trieste.

Intorno alle 18.15 e' scattata una vera e propria caccia all'uomo lungo il confine fra Italia e Slovenia, con tutte le strade controllate dalle forze dell'ordine. Dall'altra parte del confine la mobilitazione e' scattata poco prima delle 21.00, quando dall'Italia, prima a Lubiana e poi in tutte le stazioni di polizia slovene, sono arrivati i dati e la foto di Bouichou.

Senza alcun punto di riferimento a Trieste, il marocchino ha evitato di dormire in strutture ricettive (tutte controllate dalla Polizia nel corso della notte) e di utilizzare mezzi di trasporto, per continuare la sua fuga verso la Croazia. A piedi, seguendo viottoli e stradine secondarie - secondo la ricostruzione della Polizia - ha lasciato Trieste e ha raggiunto la zona di confine sull'altopiano Carsico. Qui ha evitato i valichi confinari e - sempre secondo gli investigatori - in una zona di campagna non lontana dal valico di Pesek e' entrato in Slovenia proseguendo prima in direzione di Cosina e poi verso il confine croato. Solo qui, all'altezza di un torrente, ha lasciato la campagna e ha cominciato a camminare ai bordi della statale che porta a Fiume, prima di essere visto, spaventato e in stato semiconfusionale, da un agente della Polizia criminale slovena che gli ha chiesto i documenti e lo ha fermato.



http://www.rainews24.rai.it/notizia.asp?newsid=108256



Nella foto la bellissima bimba Arianna Leder uccisa spietatamente dal padre marocchino.

giovedì 26 febbraio 2009

Firenze: un cinese giocatore d'azzardo uccide la moglie dopo una lite

Firenze. | 26 febbraio 2009
Firenze: un cinese giocatore d'azzardo uccide la moglie dopo una lite


Arrestato l'uomo che ha accoltellato la moglie dopo un litigio
E' avvenuto nel corso di un litigio scoppiato per futili motivi il delitto della cinese di 28 anni, Xiaoyan Hu, accoltellata ieri sera in un laboratorio vicino a Firenze. E' quanto emerge dagli accertamenti della squadra mobile di Firenze, che ha arrestato il marito della donna, Zhou Yuge, 31 anni.

Secondo la polizia, il comportamento dell'uomo, che spesso si assentava da casa e aveva il vizio del gioco ai videopoker, era motivo di scontro frequente fra i due.
In base a quanto ricostruito dalla polizia, ieri sera, nell'androne del laboratorio di via Pistoiese a San Donnino (Firenze), dove la donna lavorava e viveva, durante l'ennesima lite, l'uomo avrebbe prima afferrato la moglie alla gola e poi, impugnato un coltello da cucina, l'avrebbe colpita all'addome. A quel punto e' intervenuto un cognato della vittima e il marito e' fuggito, mentre la donna veniva trasportata a Careggi, dove e' morta un'ora dopo il ricovero.

Il marito, secondo quanto accertato dalla squadra mobile, e' scappato a piedi per un
tratto, poi si e' fatto accompagnare in auto da amici, prima a Prato e poi a Oste di Montemurlo, a circa 30 km, dove si e' nascosto in un laboratorio di abbigliamento gestito da suoi connazionali. E' qui che gli investigatori lo hanno fermato,
intorno alle 3 della notte scorsa.



http://www.rainews24.rai.it/notizia.asp?newsid=108276

lunedì 23 febbraio 2009

TESTAMENTO BIOLOGICO: DA RUTELLI 'TERZA VIA' SU ALIMENTAZIONE

» 2009-02-23 18:27
TESTAMENTO BIOLOGICO: DA RUTELLI 'TERZA VIA' SU ALIMENTAZIONE
ROMA - Francesco Rutelli ha presentato quattro emendamenti, di cui tre a sua firma e uno con Luigi Lusi, che segnano una 'terza via' sul nodo dell'idratazione e nutrizione artificiale. Tra chi la ritiene obbligatoria e basta, e chi chiede possano essere rifiutate solo in modo esplicito, l'ex della Margherita affida la soluzione del problema al confronto tra medico curante e fiduciario.

Per la precisione l'emendamento a firma di Rutelli definisce ''alimentazione e idratazione artificiali forme di sostegno vitale, finalizzate ad alleviare le sofferenze'' che ''non possono essere oggetto di dichiarazione anticipata di trattamento''. Ma, e qui sta la soluzione 'alternativa', ''nelle fasi terminali della vita - si legge - o qualora il soggetto sia minore o incapace di intendere e di volere, la loro modulazione e la via di somministrazione, da commisurarsi alle aspettative di sopravvivenza, alle condizioni del paziente e alla necessita' di non dar corso ad accanimento terapeutico, debbono essere il frutto di una interazione e comune valutazione tra il medico curante, cui spetta la decisione finale, l'eventuale fiduciario e i familiari''.

Daniele Bosone, membro della commissione Sanità, ha proposto invece di "introdurre un tempo di valutazione - spiega - sulla reale attività cerebrale del soggetto in coma o stato vegetativo permanente, tramite l'uso dei nuovi esami, in modo da selezionare i pazienti cui applicare il principio di irreversibilità". Serve comunque "un ulteriore lavoro di riflessione - conclude Bosone - Non siamo ancora agli emendamenti definitivi, penso li ridurremo. Speriamo in commissione non ci sia da nessuno una posizione chiusa e pregiudizievole".

http://www.ansa.it/opencms/export/site/visualizza_fdg.html_901824805.html

domenica 22 febbraio 2009

PER GLI AMERICANI L'EROE NUMERO 1 E' OBAMA E GESU' VIENE DOPO DI LUI !

» 2009-02-21 19:18
Usa: Obama piu' eroe di Gesu'
Seguono M. L. King, Reagan, G. W. Bush, Lincoln, McCain, J. F. Kennedy
(ANSA) - NEW YORK, 21 FEB - Per gli americani Barack Obama e' l'eroe numero uno: il presidente degli Stati Uniti ha battuto per la prima volta Gesu' in un sondaggio. Nella top ten dell'Harris Institute pubblicato sul Chicago Sun Times, dopo Obama e Gesu' seguono in ordine discendente Martin Luther King, Ronald Reagan, George W. Bush, Abraham Lincoln, John McCain, John F. Kennedy, il pilota del volo United Airlines miracolosamente ammarato sull'Hudson Chesley Sullenberger e Madre Teresa di Calcutta.

http://www.ansa.it/site/notizie/awnplus/mondo/news/2009-02-21_121315853.html

ATLANTIDE: TROVATA CON GOOGLE OCEAN, MA E' UNA BUFALA

» 2009-02-20 16:46
ATLANTIDE: TROVATA CON GOOGLE OCEAN, MA E' UNA BUFALA
di Mattia Bernardo Bagnoli

LONDRA - In prima battuta sembra davvero la quadratura del cerchio: trovare Atlantide usando Google, con buona pace di generazioni di archeologi armati di vanga e conoscenza. Eppure è andata così. Bernie Banford, ingegnere aeronautico britannico, stava infatti esplorando il mondo con Google Ocean - la nuova applicazione di Google Earth, il mappamondo virtuale ideato dal colosso del web - quando al largo delle Canarie ha notato, sul fondale dell'Atlantico, un quadrato quasi perfetto con all'interno un reticolo. Come fossero strade. Ed eccitatissimo ha subito contattato il tabloid The Sun.

E il Sun certo non si è tirato indietro. Anzi. Ha sparato la notizia in prima pagina: 'E' Atlantide?', s'interroga oggi il quotidiano britannico che pubblica la foto scattata attraverso Google Earth. Il dubbio è comprensibile, gli elementi per gridare alla scoperta archeologica del secolo sono lì, a portata di mano. "Sembra la foto aerea di una città di nuova costruzione", ha subito fatto notare Banford. "Deve essere per forza costruita dall'uomo". Il luogo poi è perfetto, in linea con le famose indicazioni di Platone. Che, nel Timeo, posiziona Atlantide proprio davanti alle Colonne d'Ercole.

A far dispiegare ancor di più le ali del sogno ci ha pensato poi l'immancabile 'esperto'. Ovvero Charles Orser, professore della New York State University, vera e propria autorità in materia. "Il sito - ha detto Orser al Sun - è uno dei più adatti per cercare Atlantide. E merita una missione di ricerca, anche se poi la griglia dovesse rivelarsi di origine naturale". La città perduta, stando a Google, si trova alle coordinate 31° 15' 15.53"N e 24° 15' 30.53"W. Ovvero a circa mille chilometri dalla costa africana, a 5,5 km di profondità - vicino a delle formazioni rocciose. Occupa una superficie simile a quella del Galles: molto meno dunque "della Libia e dell'Asia messe insieme", così come voleva Platone. Ma pazienza. Il padre della filosofia occidentale non aveva Google a disposizione, solo qualche informazione di terza mano raccolta tra quei briganti degli egizi.

E come sempre quando le notizie passano per troppe bocche s'ingrandiscono nel cammino. Legge valida anche al giorno d'oggi - e che anzi si adatta perfettamente al caso. Google stessa, infatti, è dovuta correre ai ripari e mettere i puntini sulle 'i' prima che plotoni di cercatori di tesori si mettessero in marcia alla volta delle Canarie. "E' vero che grazie a Google Earth si sono fatte incredibili scoperte", ha precisato l'azienda con un comunicato, "ma in questo caso quello che gli utenti stanno vedendo è un artefatto causato dal processo di collezione dei dati". Niente Atlantide, insomma. Ma solo le 'strisciate' dei sonar marini captate dai satelliti. "Le linee - ha sottolineato l'azienda - coincidono con il percorso delle navi oceanografiche". Il sogno, dunque, è durato lo spazio di un mattino. Ma è stato bello lo stesso.

http://www.ansa.it/opencms/export/site/notizie/rubriche/inbreve/visualizza_new.html_900933836.html

VATICANO-ISRAELE: OLMERT SI SCUSA PER SKETCH BLASFEMI

VATICANO-ISRAELE: OLMERT SI SCUSA PER SKETCH BLASFEMI

AGI) - Gerusalemme, 22 feb. - E' stato Ehud Olmert a chiedere scusa per il programma tv che facendosi beffe della Vergine e di Gesu' Cristo ha indignato la popolazione cristiana di Israele e portato alla protesta del Vaticano. "Mi dispiace per le dichiarazioni contro la religione cristiana, e in particolare contro la comunita' cristiana che convive con noi in Israele" ha detto Olmert in apertura della riunione di gabinetto, secondo quanto riportato dall'edizione on-line del quotidiano "Yediot Aharonot". Dopo aver assicurato che non e' sua intenzione "limitare la liberta' di espressione", il premier uscente ha chiesto "senso di responsabilita' e moderazione, anche quando si parla di uno show satirico".
Alcuni sketch blasfemi erano stati trasmessi nel programma di Canale 10 'The Tonight Show' in cui venivano ridicolizzati la Vergine Maria - "messa incinta all'eta' di 15 anni da un compagno di scuola" - e Gesu' - morto giovane "perche' grasso" (e quindi troppo pesante per camminare sulle acque). Durante il programma, andato in onda nei giorni scorsi con il titolo 'Like a Virgin', il comico Lior Shlein aveva anche scherzato sulle polemiche suscitate dalle frasi negazioniste di Williamson. I cristiani "negano l'Olocausto", ha detto, "allora io voglio negare la Cristianita'".

http://www.agi.it/ultime-notizie-page/200902221250-cro-rom1021-art.html

S.Sede ottiene da Israele censura di programma tv

ISRAELE/ Comico attacca la religione cristiana offendendo Gesù e la Madonna, ma poi si scusa

mercoledì 18 febbraio 2009


Il programma è lieve come panna montata: al suo termine nella memoria resta ben poco. Il presentatore ama sghignazzare a 360 gradi, e “a chi tocca tocca”. Ma quando alcune sere fa il comico israeliano Lior Schlein ha cercato di rivisitare in modo farsesco alcuni dogmi del cristianesimo non tutti lo hanno trovato ameno. Il contrattacco subito iniziato su Facebook, dove è circolata una petizione indignata per il boicottaggio dello show della televisione commerciale Canale 10, “La notte con Lior Schlein”. Poi anche la comunità cristiana in Israele si messa in moto. I suoi dirigenti hanno chiesto spiegazioni alla emittente. E subito sono giunte le scuse della direzione. Stanotte, a quanto stato anticipato, lo stesso Schlein ammettere nella diretta televisiva di aver sbagliato. Lo spettacolo concepito come un talk-show in cui il presentatore apre con un sapido monologo - sottolineato da brevi brani musicali di un complessino - per passare poi ad interviste facete con personaggi in vista della politica o dello spettacolo. Per accrescere l'ascolto, Canale 10 ripropone il programma anche su internet: ma oggi, dopo le polemiche, gli sketch incriminati sul cristianesimo sono stati rimossi. A quanto risulta all'origine della vicenda vi sarebbe il vescovo lefevbriano che ha negato che la Shoah sia mai avvenuta. Schlein, in un gesto di ribellione, avrebbe voluto a modo suo “negare il cristianesimo”. Da qui hanno preso il via però insulti pesanti diretti alla vergine Maria e a Gesù Cristo. Due altri sketch, già filmati, sono stati archiviati, secondo la stampa locale.

«Si tratta di questioni che vanno oltre la satira o l'umorismo nero. Schlein ha ferito in maniera pesante i sentimenti di ogni cristiano in Israele e di ogni persona a cui sia caro il rispetto reciproco» ha affermato l'avvocato Salim Kubaty, un dirigente della comunità cristiana. Un episodio, ha aggiunto, tanto più deprecabile in quanto segue di pochi giorni un incontro chiarificatore nella Santa Sede fra papa Benedetto XVI e una delegazione di dirigenti della comunità ebraica negli Stati Uniti. Una fonte della comunità cristiana in Israele ha notato che gi in passato altri programmi televisivi israeliani hanno mostrato scarsa considerazione verso i suoi sentimenti. Da parte sua un responsabile di Canale 10, Avi Cohen, ha presentato oggi le sue scuse. «Nessuno voleva ferire i sentimenti della popolazione cristiana in Israele. Se ci effettivamente avvenuto - ha concluso - ce ne scusiamo».

Nel nostro Paese, come ormai in quasi tutta Europa, non sono mancati e, purtroppo, continuano a ripetersi episodi simili. Ci sono due fondamentali differenze: in primo luogo non è così facile sentire delle scuse e d’altra parte la voce dei cristiani in tal senso stenta a farsi sentire.



http://www.ilsussidiario.net/articolo.aspx?articolo=12698

19-02-09
ISRAELE: VESCOVI CATTOLICI, OFFESE ORRIBILI DA PROGRAMMA TV

(ASCA) - Citta' del Vaticano, 19 feb - ''Offese orribili e attacchi ripugnanti'': l'assemblea dei vescovi cattolici di Terra Santa risponde al programma della tv israeliana Canale 10 che negli ultimi giorni ha preso in giro pesantemente ''le figure di Gesu' Cristo e della Vergine Maria''. Un ''attacco'', cosi' lo definiscono i vescovi, che arriva in un momento particolarmente delicato dei rapporti tra Israele e Santa Sede, dopo la crisi nata dalle dichiarazioni del vescovo lefebvriano Williamson e mentre sono in corso i contatti per chiarire gli ultimi dettagli per il viaggio nel Paese di papa Benedetto XVI a maggio.

La nota dei vescovi e' firmata da 12 leader religiosi cattolici, tra cui il Patriarca latino di Gerusalemme, mons.

Fouad Twal e l'emerito mons. Michel Sabbah, il Custode di Terra Santa, p. Pierbattista Pizzaballa e mons. Elias Chacour, arcivescovo greco-melchita di Akka.

Nel testo si parla di ''offese lanciate contro la nostra fede e di conseguenza contro i cristiani. Il programma ha diretto i suoi attacchi contro le figure piu' sante del nostro credo nel tentativo, esplicitamente dichiarato dal suo regista, di distruggere il cristianesimo. Nel fare cosi' Canale 10 e' stato usato per profanare la nostra fede ed offendere centinaia di migliaia di cittadini israeliani cristiani e milioni di cristiani nel mondo''.

Per i vescovi cattolici il programma ''e' un sintomo dei grandi problemi che disturbano la societa', come l'intolleranza, il rifiuto di accettare e rispettare gli altri'' e si inserisce ''nel piu' ampio quadro degli attacchi contro i cristiani in tutto Israele nel corso degli anni''.

Tra questi i vescovi ricordano le copie del Nuovo Testamento bruciate in pubblico nel cortile della sinagoga di Or Yehuda.

''Da anni - scrivono i vescovi - il Cristianesimo sta facendo molto per fermare le manifestazioni di antisemitismo e adesso i cristiani in Israele devono ritrovarsi, essi stessi, vittime di manifestazioni anti cristiane di basso profilo?''. Nel condannare il programma l'assemblea dei vescovi chiede anche alle autorita' interessate di ''adottare le azioni necessarie per porre fine a tale orribile profanazione della nostra fede. E' inconcepibile che questi incidenti debbano verificarsi in Israele, che ospita alcuni dei santuari piu' cari della cristianita', e che confida molto sui pellegrinaggi dalle nazioni cristiane. Chiediamo al popolo israeliano e alle sue autorita' di prendere le misure adeguate nei confronti di tale inaccettabile offesa e dei suoi autori. Al tempo stesso, chiediamo a Canale 10 di riconoscere la propria responsabilita', e chiedere ufficialmente e pubblicamente scusa per questo incidente e per evitare che si ripeti''. Nella nota si ringraziano anche ''per la solidarieta' mostrata i rappresentanti musulmani ed ebrei, anche loro sconvolti e sconcertati'' dal programma.

asp/cam/lv



http://www.asca.it/news-ISRAELE__VESCOVI_CATTOLICI__OFFESE_ORRIBILI_DA_PROGRAMMA_TV-810060-ORA-.html


Vaticano protesta contro tv Israele
Ottiene il blocco di programma blasfemo
Il Vaticano ha chiesto e ottenuto un intervento delle autorità israeliane per far oscurare un programma televisivo nel quale venivano ridicolizzati

"con parole e immagini blasfeme il Signore Gesù e la Beata Vergine Maria". Lo rende noto la Santa Sede.

La trasmissione è stata messa in onda su una emittente privata nei giorni scorsi, quasi in contemporanea con l'annuncio del viaggio del Papa in Terra Santa.







http://www.tgcom.mediaset.it/mondo/articoli/articolo442108.shtml


» 2009-02-20 18:21
S.Sede ottiene da Israele censura di programma tv
CITTA' DEL VATICANO - Il Vaticano ha chiesto e ottenuto un intervento delle autorità israeliane allo scopo di far oscurare un programma televisivo in onda su una emittente privata israeliana nelle quali "venivano ridicolizzati "con parole e immagini blasfeme il Signore Gesù e la Beata Vergine Maria". Lo si apprende da un comunicato della sala stampa della Santa Sede.

"L'assemblea degli ordinari cattolici di Terra Santa - si legge nella nota vaticana - ha espresso pubblicamente lo sdegno e la protesta dei cristiani per le trasmissioni mandate in onda nei giorni scorsi dalla televisione privata israeliana 'Canale 10', nelle quali venivano ridicolizzati, con parole e immagini blasfeme, il Signore Gesù e la Beata Vergine Maria". "Le autorità governative, subito interessate dal Nunzio apostolico - aggiunge la nota - hanno prontamente assicurato il proprio intervento al fine di interrompere tali trasmissioni e ottenere pubbliche scuse dalla stessa emittente". "Mentre si manifesta solidarietà ai cristiani di Terra Santa e si deplora un così volgare e offensivo atto di intolleranza verso il sentimento religioso dei credenti in Cristo - conclude il comunicato della Santa Sede - si rileva con tristezza come vengano offesi in modo così grave proprio dei figli di Israele, quali erano Gesù e Maria di Nazareth". Il programma è stato messo in onda nei giorni scorsi, quasi in contemporanea con l'annuncio ufficiale del viaggio del Papa in Terra Santa.

COMICO TV IRRIDE A CRISTIANESIMO,POI SI SCUSA
Il programma è lieve come panna montata: al suo termine nella memoria resta ben poco. Il presentatore ama sghignazzare a 360 gradi, a chi tocca tocca. Ma quando alcune sere fa il comico israeliano Lior Schlein ha cercato di rivisitare in modo farsesco alcuni dogmi del cristianesimo non tutti lo hanno trovato ameno.
Il contrattacco è subito iniziato su Facebook, dove è circolata una petizione indignata per il boicottaggio dello show della televisione commerciale Canale 10, 'La notte con Lior Schlein'. Poi anche la comunità cristiana in Israele si è messa in moto. I suoi dirigenti hanno chiesto spiegazioni alla emittente. E subito sono giunte le scuse della direzione.

Lo spettacolo è concepito come un talk-show in cui il presentatore apre con un sapido monologo - sottolineato da brevi brani musicali di un complessino - per passare poi ad interviste facete con personaggi in vista della politica o dello spettacolo. Per accrescere l'ascolto, Canale 10 ripropone il programma anche su internet: ma, dopo le polemiche, gli sketch incriminati sul cristianesimo sono stati rimossi.

A quanto risulta all'origine della vicenda vi è il vescovo lefevbriano che ha negato che la Shoah sia mai avvenuta. Schlein, in un gesto di ribellione, avrebbe voluto a modo suo 'negare il cristianesimo'. Ha così sollevato dubbi sulla verginità di Maria. Poi ha anche preso di mira Gesù, lo ha descritto impegnato a mangiare pane fino a diventare obeso, ha dubitato che abbia camminato sulle acque del Lago di Tiberiade. Due altri sketch, già filmati, sono stati archiviati, secondo la stampa locale. "Si tratta di questioni che vanno oltre la satira o l'umorismo nero. Schlein ha ferito in maniera pesante i sentimenti di ogni cristiano in Israele e di ogni persona a cui sia caro il rispetto reciproco" ha affermato l'avvocato Salim Kubaty, un dirigente della comunità cristiana. Un episodio, ha aggiunto , tanto più deprecabile in quanto segue di pochi giorni un incontro chiarificatore nella Santa Sede fra papa Benedetto XVI e una delegazione di dirigenti della comunità ebraica negli Stati Uniti. Una fonte della comunità cristiana in Israele ha notato che già in passato altri programmi televisivi israeliani hanno mostrato scarsa considerazione verso i suoi sentimenti. Da parte sua un responsabile di Canale 10, Avi Cohen, ha presentato le sue scuse. "Nessuno voleva ferire i sentimenti della popolazione cristiana in Israele. Se ciò è effettivamente avvenuto - ha concluso - ce ne scusiamo".

http://www.ansa.it/opencms/export/site/notizie/rubriche/daassociare/visualizza_new.html_900955008.html

» 20/02/2009 16:21
ISRAELE - TERRA SANTA
Vescovi cattolici contro il programma televisivo israeliano che irride a Gesù e a Maria
di Joshua Lapide
Un comico prende in giro Gesù e la Madonna, dichiarando di voler “negare il cristianesimo”, dato che i cristiani “negano l’Olocausto”. Solidarietà da parte di cristiani e musulmani.


Gerusalemme (AsiaNews) – L’assemblea dei vescovi cattolici di Terra Santa ha condannato senza mezzi termini un programma della televisione israeliana che compie “attacchi rivoltanti” contro Gesù Cristo e la Madonna, dicendo che esso è un segno di crescente intolleranza e odio verso altre fedi. A dimostrazione i vescovi citano un episodio dove sono state bruciate copie della Bibbia in una sinagoga di Or Yehuda.

Nella trasmissione diffusa all’inizio della settimana, l’umorista israeliano Yair Shlein ha detto che siccome “i cristiani negano l’Olocausto, allora io voglio negare il cristianesimo”, per “dare una lezione”. In una serie di battute sarcastiche uno speaker si mette a dire che “Gesù è morto a 40 anni perché era grasso”; che Egli “non ha camminato sulle acque di Tiberiade”; che la Madonna “è stata messa incinta da un suo compagno di classe”.

I vescovi affermano che “da anni i cristiani hanno fatto moltissimo per bloccare alcune manifestazioni di anti-semitismo e ora i cristiani d’Israele si trovano vittime di una bassa manifestazione di anti-cristianesimo”.

I pastori ringraziano per la solidarietà ricevuta da parte delle comunità cristiane della Terra Santa e anche da parte della comunità musulmana e chiedono alle autorità israeliane di “prendere le misure appropriate contro questa inaccettabile offesa e i suoi autori”.


http://www.asianews.it/index.php?l=it&art=14542&geo=1&size=A

Medici italiani: denuncia clandenstini percorso rischioso

U.E. - ITALIA
Medici italiani: denuncia clandenstini percorso rischioso
22 Febbraio 2009
La possibilita' di denuncia degli immigrati irregolari da parte dei medici, come previsto da un emendamento al Ddl sicurezza in discussione in Parlamento, 'creera' percorsi clandestini di cura, sottraendo al controllo della sanita' pubblica le patologie diffusive emergenti che rappresentano un grave pericolo per ogni individuo e per la societa' tutta e che oggi sono monitorate e controllate'. Questo l'allarme contenuto in un documento approvato all'unanimita' dal Consiglio nazionale della Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri (Fnomceo). Il Consiglio nazionale si appella quindi al parlamento 'con un fermo richiamo alle superiori esigenze di tutela della salute oltre che agli imprescindibili principi di solidarieta', patrimonio storico della nostra nazione'. Inoltre, si legge nel documento 'il Consiglio nazionale della Fnomceo sara' vicino ai colleghi che dovessero incorrere in procedimenti sanzionatori per aver ottemperato agli obblighi deontologici'.


http://www.aduc.it/dyn/immigrazione/noti.php?id=251104


Sanzioni al medico che denuncia l'irregolare

I medici che denunciano gli immigrati irregolari, ai quali hanno prestato assistenza, potranno essere sanzionati per violazione del Codice deontologico. Il Consiglio nazionale della Fnomceo (la Federazione degli Ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri), che nelle scorse settimane aveva già manifestato un «forte dissenso» all'emendamento al Ddl sicurezza che abroga il divieto di denunciare alle autorità gli immigrati irregolari che si rivolgono alle strutture sanitarie pubbliche, ha approvato ieri all'unanimità un documento per ribadire le proprie perplessità sul provvedimento. Ma anche per chiarire che la procedura di segnalazione si pone «in netto contrasto con i principi della deontologia medica, espressi in particolare dal giuramento professionale e dall'articolo 3 del Codice deontologico, che impongono ai medici di curare ogni individuo senza discriminazioni legate all'etnia, alla religione, al genere, all'ideologia, di mantenere il segreto professionale e di seguire le leggi quando non siano in contrasto con gli scopi della professione». Quindi per quei medici che si attenessero alla novità contenute nel Ddl sicurezza approvato in prima lettura al Senato potrebbero scattare sanzioni disciplinari.
Viceversa, la Fnomceo si schiererà a fianco dei professionisti che, non segnalando gli irregolari e dunque non rispettando il contenuto dell'emendamento, «dovessero incorrere in procedimenti sanzionatori per aver ottemperato agli obblighi deontologici».
Il Consiglio nazionale guidato da Amedeo Bianco, inoltre, ha sottolineato il pericolo insito nella possibilità di denuncia, «che creerà percorsi clandestini di cura, sottraendo al controllo della sanità pubblica le patologie diffusive emergenti che rappresentano un grave pericolo per ogni individuo e per la società tutta e che oggi sono monitorate e controllate».
Per questi motivi medici e odontoiatri italiani sollecitano un'audizione urgente per spiegare e motivare nel dettaglio la propria contrarietà all'intervento. «Il Consiglio nazionale – si legge nel documento – si appella al Parlamento con un fermo richiamo alle superiori esigenze di tutela della salute oltre che agli imprescindibili principi di solidarietà, patrimonio storico della nostra nazione. E sollecita pertanto la Camera a non approvare questo emendamento, contrastante con i principi fondanti del rapporto persona malata e medico, ripristinando quanto previsto dalla normativa precedente».


La regola etica









- Codice deontologico dei medici, articolo 3





Dovere del medico è la tutela della vita, della salute fisica e psichica dell'Uomo e il sollievo dalla sofferenza nel rispetto della libertà e della dignità della persona umana, senza distinzioni di età, di sesso, di etnia, di religione, di nazionalità, di condizione sociale, di ideologia,in tempo di pace e in tempo di guerra, quali che siano le condizioni istituzionali o sociali nelle quali opera. La salute è intesa nell'accezione più ampia del termine, come condizione cioè di benessere fisico e psichico della persona


http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Norme%20e%20Tributi/2009/02/clandestini-medici-sanzioni.shtml?uuid=0142d4d4-00e2-11de-adfb-17df2b70019f&DocRulesView=Libero

C'è un diritto alla morte? Di chi è la decisione? E' lecito uccidere per pietà?

LIBERAZIONE DAL PENSIERO MODERNISTA
DELL'EUTANASIA


C'è un diritto alla morte? Di chi è la decisione? E' lecito uccidere per pietà?

Periodicamente i partiti politici che si definiscono libertari, approfittano di vicende umane dolorose per rilanciare a necessità di una legge che consenta l'eutanasia.
La parola significa "ben morire" e viene dal greco: eu : buona, bella, dignitosa e tànatos : morte.
Tutti desiderano una buona morte ma questa giusta aspirazione introduce due domande: 1) La legge dovrebbe consentire la soppressione degli inguaribili? 2) Fino a che punto è lecito alleviare le sofferenze?
Già i popoli più o meno barbari eliminavano gli anziani perché ritenuti disutili e per il medesimo motivo erano spesso fatti morire bimbi maschi e femmine deformi e deboli.
Fu il Cristianesimo che divulgò il comandamento dato a Mosè: " Non uccidere ", traducibile "Non assassinare".

Oggi che laicismo di ogni colore, scetticismo o secolarismo cercano di togliere Dio dalla storia umana come nel tempo prediluviano, si vorrebbe dare un senso di "progresso civile" alla vita e quindi alla possibilità di sopprimerla. Come diceva Sartre Jean - Paul (1905-1980), filosofo, scrittore e giornalista politico francese: "se Dio non esiste, tutto è possibile". Per i cristiani nessuno, unanimemente, può trasformare un delitto in diritto.
L'innocente non può essere ucciso da nessuno: il consenso del candidato all'eutanasia equivarrebbe al suicidio, negli altri casi si tratterebbe d'omicidio.
L'attuale legislazione, in ogni modo, ritiene che l'uccisione di un essere umano, eccezion fatta per la legittima difesa in stato di necessità, non può mai considerarsi lecita. L'art. 5 del Codice Civile classifica la vita e l'integrità personale tra i beni indispensabili anche vi è il consenso dell'interessato.
La duplice domanda che ci si è posta è complicata nella risposta dal fatto che non c'è una definizione uniforme di vivo o morto, inguaribile, morente … Gli stessi medici hanno a volte ammesso che "la consapevolezza" della morte è difficile da studiare in modo obbiettivo.

A volte, poi, gli sforzi per mantenere in vita possono trasformarsi in sforzi per prolungare l'agonia. Di conseguenza la nascita di club, gruppi di pensiero degli slogan come: "diritto a morire con dignità", non dare anni alla vita ma vita agli anni, "possibilità di troncare l'insopportabilità della sofferenza". Ultimamente pressioni provengono da ammalati d'Aids che chiedono di porre fine alle sofferenze degli inguaribili tra loro.

In ogni modo al quesito: "La legge dovrebbe consentire la soppressione degli inguaribili?", il cristiano deve rispondere: NO. La vita va rispettata e preservata, è un dono di Dio: " Poiché in te è la fonte della vita e per la tua luce noi vediamo la luce ". ( Salmo 36:9 ). Il comandamento è chiaro "Non uccidere". Lo Stato italiano ha una legislazione che allo stato va osservata perché non in contrasto con quella di Dio ( cfr. Atti 5: 29 ) " Ma Pietro e gli altri apostoli risposero: "Bisogna ubbidire a Dio anziché agli uomini. ". L'apostolo Paolo insegnò che " Perciò è necessario stare sottomessi (alle autorità) , non soltanto per timore della punizione, ma anche per motivo di coscienza ". ( Romani 13: 5 ).

Quanto al secondo interrogativo: "Fino a che punto è lecito alleviare la sofferenza?", la risposta è senz'altro: fino a qualsiasi livello purchè siano leciti i "mezzi" usati. La liceità si deve sempre basare sugli "effetti" dannosi che tali mezzi provocano. Ad esempio, alcuni accelerano la morte il che, è illecito. In questo caso bisogna distinguere tra: farmaci che provocano la morte e quelli che togliendo il dolore abbreviano la vita. Altri medicinali privano della coscienza completamente, questo richiederebbe un permesso preventivo. In ogni caso mai sarebbe giusto privare di consapevolezza un uomo non pronto spiritualmente alla morte. Lo scudiero del re biblico Saul, rifiutò di accogliere la richiesta del re di aiutarlo a " morire con dignità " e il neo re Davide condannò a morte chi invece accettò di farlo ( I° Samuele 31: 4; II° Samuele 1: 6-16 ) " Saul disse al suo scudiero: "Sfodera la spada e trafiggimi, affinché questi incirconcisi non vengano a trafiggermi e a farmi oltraggio". Ma lo scudiero non volle farlo, perché aveva paura. Allora Saul prese la propria spada e vi si gettò sopra. "; " 6 Il giovane che gli raccontava queste cose, disse: "Mi trovavo per caso sul monte Ghilboa e vidi Saul che si appoggiava sulla sua lancia e i carri e i cavalieri stavano per raggiungerlo. 7 Egli si voltò indietro, mi vide e mi chiamò. Io risposi: Eccomi. 8 Egli mi chiese: Chi sei? Gli risposi: Sono un Amalechita. 9 Egli mi disse: Avvicínati a me e finiscimi, perché sono preso da vertigine, anche se sono ancora vivo. 10 Io dunque mi avvicinai e lo uccisi, perché sapevo che, una volta caduto, non avrebbe potuto vivere. Poi presi il diadema che egli aveva in capo, il braccialetto che aveva al braccio, e li ho portati qui al mio signore". 11 Allora Davide prese le sue vesti e le stracciò, lo stesso fecero tutti gli uomini che erano con lui. 12 Fecero cordoglio e piansero e digiunarono fino a sera, a motivo di Saul, di Gionatan, suo figlio, del popolo del SIGNORE e della casa d'Israele, perché erano caduti in battaglia. 13 Poi Davide chiese al giovane che gli aveva raccontato quelle cose: "Di dove sei?" Quegli rispose: "Sono figlio di uno straniero, di un Amalechita". 14 Davide gli disse: "Come mai non hai temuto di stendere la mano per uccidere l' unto del SIGNORE?" 15 Poi chiamò uno dei suoi uomini e gli disse: "Avvicínati e colpisci costui!" Quello lo colpí ed egli morí. 16 Davide gli disse: "Il tuo sangue ricada sul tuo capo, perché la tua bocca ha testimoniato contro di te quando hai detto: Io ho ucciso l'unto del SIGNORE" . Alcune considerazioni s'impongono in tema di così delicata implicazione.

Rebecca, gravida del patriarca Isacco, preoccupata del suo stato di salute " andò a consultare l'Eterno " ( Genesi 25: 22 ). Avvertendo i gemelli che si urtavano nel suo corpo, lei si chiese: " perché vivo? " e richiese l'aiuto divino. Prima d'ogni decisione occorrerà fare nello stesso modo.
L'integro re Ezechia era affetto da male inguaribile ma Dio lo guarì. Non bisogna concludere

frettolosamente l'inevitabilità della morte imminente. Ci sono precise e personali promesse bibliche, per la possibile guarigione da infermità. E come alcune di seguito " Se tu ascolti attentamente la voce del SIGNORE che è il tuo Dio, e fai ciò che è giusto agli occhi suoi, porgi orecchio ai suoi comandamenti e osservi tutte le sue leggi, io non ti infliggerò nessuna delle infermità che ho inflitte agli Egiziani, perché io sono il SIGNORE, colui che ti guarisce " ( Esodo 15: 26 ). " Egli perdona tutte le tue colpe, risana tutte le tue infermità " ( Salmo 103: 3 ). " … mediante le sue lividure noi siamo stati guariti". ( Isaia 53: 5 ). " Ma per voi che avete timore del mio nome spunterà il sole della giustizia, la guarigione sarà nelle sue ali; voi uscirete e salterete, come vitelli fatti uscire dalla stalla ". ( Malachia 4: 2 ).

Non bisogna mai disperarsi, neanche nel caso di vicende dolorose.

La Bibbia dice che si può essere " Perplessi ma non disperati ". Come il paziente Giobbe bisognerà sempre concludere: " L'Eterno ha dato, l'Eterno ha tolto; sia benedetto il nome dell'Eterno ".
Presto verrà il giorno in cui nessuno dirà: " Sono malato " ( Isaia 33:24 ). Non si tratta di discutere del diritto a morire ma di quello alla vita. E' detto: " Chi crede nel Figliuolo ha vita eterna; ma chi rifiuta di credere al Figliuolo non vedrà la vita, ma l'ira di Dio resta sopra lui. ".

Gesù insegnò che la vita umana ha un gran valore agli occhi del Padre: " Cinque passeri non si vendono per due soldi? Eppure non uno di essi è dimenticato davanti a Dio;7 anzi, perfino i capelli del vostro capo sono tutti contati. Non temete dunque; voi valete piú di molti passeri ". ( Luca 12: 6,7 ).



http://www.adi-rc.org/sitonew/articoli.asp?op=apri&id=21

C'è un diritto alla morte? Di chi è la decisione? E' lecito uccidere per pietà?

LIBERAZIONE DAL PENSIERO MODERNISTA
DELL'EUTANASIA


C'è un diritto alla morte? Di chi è la decisione? E' lecito uccidere per pietà?

Periodicamente i partiti politici che si definiscono libertari, approfittano di vicende umane dolorose per rilanciare a necessità di una legge che consenta l'eutanasia.
La parola significa "ben morire" e viene dal greco: eu : buona, bella, dignitosa e tànatos : morte.
Tutti desiderano una buona morte ma questa giusta aspirazione introduce due domande: 1) La legge dovrebbe consentire la soppressione degli inguaribili? 2) Fino a che punto è lecito alleviare le sofferenze?
Già i popoli più o meno barbari eliminavano gli anziani perché ritenuti disutili e per il medesimo motivo erano spesso fatti morire bimbi maschi e femmine deformi e deboli.
Fu il Cristianesimo che divulgò il comandamento dato a Mosè: " Non uccidere ", traducibile "Non assassinare".

Oggi che laicismo di ogni colore, scetticismo o secolarismo cercano di togliere Dio dalla storia umana come nel tempo prediluviano, si vorrebbe dare un senso di "progresso civile" alla vita e quindi alla possibilità di sopprimerla. Come diceva Sartre Jean - Paul (1905-1980), filosofo, scrittore e giornalista politico francese: "se Dio non esiste, tutto è possibile". Per i cristiani nessuno, unanimemente, può trasformare un delitto in diritto.
L'innocente non può essere ucciso da nessuno: il consenso del candidato all'eutanasia equivarrebbe al suicidio, negli altri casi si tratterebbe d'omicidio.
L'attuale legislazione, in ogni modo, ritiene che l'uccisione di un essere umano, eccezion fatta per la legittima difesa in stato di necessità, non può mai considerarsi lecita. L'art. 5 del Codice Civile classifica la vita e l'integrità personale tra i beni indispensabili anche vi è il consenso dell'interessato.
La duplice domanda che ci si è posta è complicata nella risposta dal fatto che non c'è una definizione uniforme di vivo o morto, inguaribile, morente … Gli stessi medici hanno a volte ammesso che "la consapevolezza" della morte è difficile da studiare in modo obbiettivo.

A volte, poi, gli sforzi per mantenere in vita possono trasformarsi in sforzi per prolungare l'agonia. Di conseguenza la nascita di club, gruppi di pensiero degli slogan come: "diritto a morire con dignità", non dare anni alla vita ma vita agli anni, "possibilità di troncare l'insopportabilità della sofferenza". Ultimamente pressioni provengono da ammalati d'Aids che chiedono di porre fine alle sofferenze degli inguaribili tra loro.

In ogni modo al quesito: "La legge dovrebbe consentire la soppressione degli inguaribili?", il cristiano deve rispondere: NO. La vita va rispettata e preservata, è un dono di Dio: " Poiché in te è la fonte della vita e per la tua luce noi vediamo la luce ". ( Salmo 36:9 ). Il comandamento è chiaro "Non uccidere". Lo Stato italiano ha una legislazione che allo stato va osservata perché non in contrasto con quella di Dio ( cfr. Atti 5: 29 ) " Ma Pietro e gli altri apostoli risposero: "Bisogna ubbidire a Dio anziché agli uomini. ". L'apostolo Paolo insegnò che " Perciò è necessario stare sottomessi (alle autorità) , non soltanto per timore della punizione, ma anche per motivo di coscienza ". ( Romani 13: 5 ).

Quanto al secondo interrogativo: "Fino a che punto è lecito alleviare la sofferenza?", la risposta è senz'altro: fino a qualsiasi livello purchè siano leciti i "mezzi" usati. La liceità si deve sempre basare sugli "effetti" dannosi che tali mezzi provocano. Ad esempio, alcuni accelerano la morte il che, è illecito. In questo caso bisogna distinguere tra: farmaci che provocano la morte e quelli che togliendo il dolore abbreviano la vita. Altri medicinali privano della coscienza completamente, questo richiederebbe un permesso preventivo. In ogni caso mai sarebbe giusto privare di consapevolezza un uomo non pronto spiritualmente alla morte. Lo scudiero del re biblico Saul, rifiutò di accogliere la richiesta del re di aiutarlo a " morire con dignità " e il neo re Davide condannò a morte chi invece accettò di farlo ( I° Samuele 31: 4; II° Samuele 1: 6-16 ) " Saul disse al suo scudiero: "Sfodera la spada e trafiggimi, affinché questi incirconcisi non vengano a trafiggermi e a farmi oltraggio". Ma lo scudiero non volle farlo, perché aveva paura. Allora Saul prese la propria spada e vi si gettò sopra. "; " 6 Il giovane che gli raccontava queste cose, disse: "Mi trovavo per caso sul monte Ghilboa e vidi Saul che si appoggiava sulla sua lancia e i carri e i cavalieri stavano per raggiungerlo. 7 Egli si voltò indietro, mi vide e mi chiamò. Io risposi: Eccomi. 8 Egli mi chiese: Chi sei? Gli risposi: Sono un Amalechita. 9 Egli mi disse: Avvicínati a me e finiscimi, perché sono preso da vertigine, anche se sono ancora vivo. 10 Io dunque mi avvicinai e lo uccisi, perché sapevo che, una volta caduto, non avrebbe potuto vivere. Poi presi il diadema che egli aveva in capo, il braccialetto che aveva al braccio, e li ho portati qui al mio signore". 11 Allora Davide prese le sue vesti e le stracciò, lo stesso fecero tutti gli uomini che erano con lui. 12 Fecero cordoglio e piansero e digiunarono fino a sera, a motivo di Saul, di Gionatan, suo figlio, del popolo del SIGNORE e della casa d'Israele, perché erano caduti in battaglia. 13 Poi Davide chiese al giovane che gli aveva raccontato quelle cose: "Di dove sei?" Quegli rispose: "Sono figlio di uno straniero, di un Amalechita". 14 Davide gli disse: "Come mai non hai temuto di stendere la mano per uccidere l' unto del SIGNORE?" 15 Poi chiamò uno dei suoi uomini e gli disse: "Avvicínati e colpisci costui!" Quello lo colpí ed egli morí. 16 Davide gli disse: "Il tuo sangue ricada sul tuo capo, perché la tua bocca ha testimoniato contro di te quando hai detto: Io ho ucciso l'unto del SIGNORE" . Alcune considerazioni s'impongono in tema di così delicata implicazione.

Rebecca, gravida del patriarca Isacco, preoccupata del suo stato di salute " andò a consultare l'Eterno " ( Genesi 25: 22 ). Avvertendo i gemelli che si urtavano nel suo corpo, lei si chiese: " perché vivo? " e richiese l'aiuto divino. Prima d'ogni decisione occorrerà fare nello stesso modo.
L'integro re Ezechia era affetto da male inguaribile ma Dio lo guarì. Non bisogna concludere

frettolosamente l'inevitabilità della morte imminente. Ci sono precise e personali promesse bibliche, per la possibile guarigione da infermità. E come alcune di seguito " Se tu ascolti attentamente la voce del SIGNORE che è il tuo Dio, e fai ciò che è giusto agli occhi suoi, porgi orecchio ai suoi comandamenti e osservi tutte le sue leggi, io non ti infliggerò nessuna delle infermità che ho inflitte agli Egiziani, perché io sono il SIGNORE, colui che ti guarisce " ( Esodo 15: 26 ). " Egli perdona tutte le tue colpe, risana tutte le tue infermità " ( Salmo 103: 3 ). " … mediante le sue lividure noi siamo stati guariti". ( Isaia 53: 5 ). " Ma per voi che avete timore del mio nome spunterà il sole della giustizia, la guarigione sarà nelle sue ali; voi uscirete e salterete, come vitelli fatti uscire dalla stalla ". ( Malachia 4: 2 ).

Non bisogna mai disperarsi, neanche nel caso di vicende dolorose.

La Bibbia dice che si può essere " Perplessi ma non disperati ". Come il paziente Giobbe bisognerà sempre concludere: " L'Eterno ha dato, l'Eterno ha tolto; sia benedetto il nome dell'Eterno ".
Presto verrà il giorno in cui nessuno dirà: " Sono malato " ( Isaia 33:24 ). Non si tratta di discutere del diritto a morire ma di quello alla vita. E' detto: " Chi crede nel Figliuolo ha vita eterna; ma chi rifiuta di credere al Figliuolo non vedrà la vita, ma l'ira di Dio resta sopra lui. ".

Gesù insegnò che la vita umana ha un gran valore agli occhi del Padre: " Cinque passeri non si vendono per due soldi? Eppure non uno di essi è dimenticato davanti a Dio;7 anzi, perfino i capelli del vostro capo sono tutti contati. Non temete dunque; voi valete piú di molti passeri ". ( Luca 12: 6,7 ).



http://www.adi-rc.org/sitonew/articoli.asp?op=apri&id=21

C'è un diritto alla morte? Di chi è la decisione? E' lecito uccidere per pietà?

LIBERAZIONE DAL PENSIERO MODERNISTA
DELL'EUTANASIA


C'è un diritto alla morte? Di chi è la decisione? E' lecito uccidere per pietà?

Periodicamente i partiti politici che si definiscono libertari, approfittano di vicende umane dolorose per rilanciare a necessità di una legge che consenta l'eutanasia.
La parola significa "ben morire" e viene dal greco: eu : buona, bella, dignitosa e tànatos : morte.
Tutti desiderano una buona morte ma questa giusta aspirazione introduce due domande: 1) La legge dovrebbe consentire la soppressione degli inguaribili? 2) Fino a che punto è lecito alleviare le sofferenze?
Già i popoli più o meno barbari eliminavano gli anziani perché ritenuti disutili e per il medesimo motivo erano spesso fatti morire bimbi maschi e femmine deformi e deboli.
Fu il Cristianesimo che divulgò il comandamento dato a Mosè: " Non uccidere ", traducibile "Non assassinare".

Oggi che laicismo di ogni colore, scetticismo o secolarismo cercano di togliere Dio dalla storia umana come nel tempo prediluviano, si vorrebbe dare un senso di "progresso civile" alla vita e quindi alla possibilità di sopprimerla. Come diceva Sartre Jean - Paul (1905-1980), filosofo, scrittore e giornalista politico francese: "se Dio non esiste, tutto è possibile". Per i cristiani nessuno, unanimemente, può trasformare un delitto in diritto.
L'innocente non può essere ucciso da nessuno: il consenso del candidato all'eutanasia equivarrebbe al suicidio, negli altri casi si tratterebbe d'omicidio.
L'attuale legislazione, in ogni modo, ritiene che l'uccisione di un essere umano, eccezion fatta per la legittima difesa in stato di necessità, non può mai considerarsi lecita. L'art. 5 del Codice Civile classifica la vita e l'integrità personale tra i beni indispensabili anche vi è il consenso dell'interessato.
La duplice domanda che ci si è posta è complicata nella risposta dal fatto che non c'è una definizione uniforme di vivo o morto, inguaribile, morente … Gli stessi medici hanno a volte ammesso che "la consapevolezza" della morte è difficile da studiare in modo obbiettivo.

A volte, poi, gli sforzi per mantenere in vita possono trasformarsi in sforzi per prolungare l'agonia. Di conseguenza la nascita di club, gruppi di pensiero degli slogan come: "diritto a morire con dignità", non dare anni alla vita ma vita agli anni, "possibilità di troncare l'insopportabilità della sofferenza". Ultimamente pressioni provengono da ammalati d'Aids che chiedono di porre fine alle sofferenze degli inguaribili tra loro.

In ogni modo al quesito: "La legge dovrebbe consentire la soppressione degli inguaribili?", il cristiano deve rispondere: NO. La vita va rispettata e preservata, è un dono di Dio: " Poiché in te è la fonte della vita e per la tua luce noi vediamo la luce ". ( Salmo 36:9 ). Il comandamento è chiaro "Non uccidere". Lo Stato italiano ha una legislazione che allo stato va osservata perché non in contrasto con quella di Dio ( cfr. Atti 5: 29 ) " Ma Pietro e gli altri apostoli risposero: "Bisogna ubbidire a Dio anziché agli uomini. ". L'apostolo Paolo insegnò che " Perciò è necessario stare sottomessi (alle autorità) , non soltanto per timore della punizione, ma anche per motivo di coscienza ". ( Romani 13: 5 ).

Quanto al secondo interrogativo: "Fino a che punto è lecito alleviare la sofferenza?", la risposta è senz'altro: fino a qualsiasi livello purchè siano leciti i "mezzi" usati. La liceità si deve sempre basare sugli "effetti" dannosi che tali mezzi provocano. Ad esempio, alcuni accelerano la morte il che, è illecito. In questo caso bisogna distinguere tra: farmaci che provocano la morte e quelli che togliendo il dolore abbreviano la vita. Altri medicinali privano della coscienza completamente, questo richiederebbe un permesso preventivo. In ogni caso mai sarebbe giusto privare di consapevolezza un uomo non pronto spiritualmente alla morte. Lo scudiero del re biblico Saul, rifiutò di accogliere la richiesta del re di aiutarlo a " morire con dignità " e il neo re Davide condannò a morte chi invece accettò di farlo ( I° Samuele 31: 4; II° Samuele 1: 6-16 ) " Saul disse al suo scudiero: "Sfodera la spada e trafiggimi, affinché questi incirconcisi non vengano a trafiggermi e a farmi oltraggio". Ma lo scudiero non volle farlo, perché aveva paura. Allora Saul prese la propria spada e vi si gettò sopra. "; " 6 Il giovane che gli raccontava queste cose, disse: "Mi trovavo per caso sul monte Ghilboa e vidi Saul che si appoggiava sulla sua lancia e i carri e i cavalieri stavano per raggiungerlo. 7 Egli si voltò indietro, mi vide e mi chiamò. Io risposi: Eccomi. 8 Egli mi chiese: Chi sei? Gli risposi: Sono un Amalechita. 9 Egli mi disse: Avvicínati a me e finiscimi, perché sono preso da vertigine, anche se sono ancora vivo. 10 Io dunque mi avvicinai e lo uccisi, perché sapevo che, una volta caduto, non avrebbe potuto vivere. Poi presi il diadema che egli aveva in capo, il braccialetto che aveva al braccio, e li ho portati qui al mio signore". 11 Allora Davide prese le sue vesti e le stracciò, lo stesso fecero tutti gli uomini che erano con lui. 12 Fecero cordoglio e piansero e digiunarono fino a sera, a motivo di Saul, di Gionatan, suo figlio, del popolo del SIGNORE e della casa d'Israele, perché erano caduti in battaglia. 13 Poi Davide chiese al giovane che gli aveva raccontato quelle cose: "Di dove sei?" Quegli rispose: "Sono figlio di uno straniero, di un Amalechita". 14 Davide gli disse: "Come mai non hai temuto di stendere la mano per uccidere l' unto del SIGNORE?" 15 Poi chiamò uno dei suoi uomini e gli disse: "Avvicínati e colpisci costui!" Quello lo colpí ed egli morí. 16 Davide gli disse: "Il tuo sangue ricada sul tuo capo, perché la tua bocca ha testimoniato contro di te quando hai detto: Io ho ucciso l'unto del SIGNORE" . Alcune considerazioni s'impongono in tema di così delicata implicazione.

Rebecca, gravida del patriarca Isacco, preoccupata del suo stato di salute " andò a consultare l'Eterno " ( Genesi 25: 22 ). Avvertendo i gemelli che si urtavano nel suo corpo, lei si chiese: " perché vivo? " e richiese l'aiuto divino. Prima d'ogni decisione occorrerà fare nello stesso modo.
L'integro re Ezechia era affetto da male inguaribile ma Dio lo guarì. Non bisogna concludere

frettolosamente l'inevitabilità della morte imminente. Ci sono precise e personali promesse bibliche, per la possibile guarigione da infermità. E come alcune di seguito " Se tu ascolti attentamente la voce del SIGNORE che è il tuo Dio, e fai ciò che è giusto agli occhi suoi, porgi orecchio ai suoi comandamenti e osservi tutte le sue leggi, io non ti infliggerò nessuna delle infermità che ho inflitte agli Egiziani, perché io sono il SIGNORE, colui che ti guarisce " ( Esodo 15: 26 ). " Egli perdona tutte le tue colpe, risana tutte le tue infermità " ( Salmo 103: 3 ). " … mediante le sue lividure noi siamo stati guariti". ( Isaia 53: 5 ). " Ma per voi che avete timore del mio nome spunterà il sole della giustizia, la guarigione sarà nelle sue ali; voi uscirete e salterete, come vitelli fatti uscire dalla stalla ". ( Malachia 4: 2 ).

Non bisogna mai disperarsi, neanche nel caso di vicende dolorose.

La Bibbia dice che si può essere " Perplessi ma non disperati ". Come il paziente Giobbe bisognerà sempre concludere: " L'Eterno ha dato, l'Eterno ha tolto; sia benedetto il nome dell'Eterno ".
Presto verrà il giorno in cui nessuno dirà: " Sono malato " ( Isaia 33:24 ). Non si tratta di discutere del diritto a morire ma di quello alla vita. E' detto: " Chi crede nel Figliuolo ha vita eterna; ma chi rifiuta di credere al Figliuolo non vedrà la vita, ma l'ira di Dio resta sopra lui. ".

Gesù insegnò che la vita umana ha un gran valore agli occhi del Padre: " Cinque passeri non si vendono per due soldi? Eppure non uno di essi è dimenticato davanti a Dio;7 anzi, perfino i capelli del vostro capo sono tutti contati. Non temete dunque; voi valete piú di molti passeri ". ( Luca 12: 6,7 ).



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La Svizzera ha un approccio liberale all’assistenza al suicidio. Una nuova legge introdurrà delle restrizioni?

Assistenza al suicidio in Svizzera
La Svizzera ha un approccio liberale all’assistenza al suicidio. Una nuova legge introdurrà delle restrizioni?



10 febbraio 2009 - (ve) Il Codice penale svizzero, all’articolo 115, stabilisce che prestare aiuto ad una persona intenzionata a suicidarsi non è reato, se l’aiuto non viene prestato per motivi egoistici. Sulla base di questa norma minima, la Svizzera ha sviluppato una prassi piuttosto liberale nell’ambito dell’assistenza al suicidio. Nel paese sono sorte organizzazioni private, come Dignitas o Exit, che offrono aiuto alle persone che intendono porre fine ai loro giorni. Le autorità federali intendono ora introdurre regole che limitino l’attività delle organizzazioni che offrono aiuto al suicidio, ponendo quest’ultime sotto la sorveglianza della Confederazione.

A margine di una tavola rotonda dal titolo “Selbstbestimmt leben - und sterben?”, (“Decidere di vivere - decidere di morire?”) organizzata dall’Open Forum di Davos, sul tema del suicidio assistito e dell’eutanasia, la consigliera federale Eveline Widmer-Schlumpf ha accettato di rispondere ad alcune domande in merito al prospettato varo di una legge federale che regolamenti la delicata materia dell’aiuto al suicidio.

Eveline Widmer-Schlumpf, è davvero necessario un intervento dello stato in questo settore?
Ritengo che a questo punto sia indispensabile intervenire. Negli ultimi anni ci sono stati degli sviluppi che lo Stato non può ignorare e di fronte ai quali non può chiudere gli occhi. Il problema è questo: quali misure adottare per porre dei limiti a situazioni che non possono essere accettate da un punto di vista etico e morale? In questo senso siamo chiamati ad intervenire.

A quali sviluppi si riferisce e quali abusi intendete impedire?
Negli ultimi anni ci sono stati numerosi casi di persone che si sono tolte la vita ricorrendo al suicidio assistito. Questi casi pongono delle domande alla società: non c’era davvero altra soluzione possibile che quella del suicidio, per quelle persone? Che cosa avremmo potuto fare noi, che cosa avremmo dovuto fare noi? Ci si può chiedere inoltre se la loro decisione di togliersi la vita non sia stata influenzata da pressioni esterne, se non abbiano percepito da parte di chi stava intorno a loro un tacito invito a farsi da parte, ad andarsene. Per impedire che si producano situazioni simili, per aiutare persone che desiderano ancora vivere, ma si sentono sottoposte a pressioni esterne, dobbiamo formulare alcune chiare regole. Non deve succedere che qualcuno dica: oggi voglio morire - e il suo desiderio sia accolto - sapendo che domani o dopodomani quella stessa persona potrebbe affermare il contrario.

Ma in questo settore così delicato, lo stato può davvero stabilire delle regole precise, che comprendano ogni possibile situazione e circostanza?
No, lo stato non può regolamentare ogni situazione e ogni circostanza. E in definitiva la decisione di porre termine alla propria vita dipende dalla responsabilità e dalla libera scelta di ogni persona che per motivi diversi ritiene di non trovare altra via di uscita che quella di suicidarsi. La domanda che io mi pongo è questa: la decisione è stata presa liberamente da quella persona? Se è così, non ho nulla da obiettare, una simile scelta può fare parte di un percorso di vita. Ma se invece quella decisione è stata influenzata da altri, o se è stata determinata da fattori che potrebbero essere modificati, allora ritengo che lo stato debba intervenire. Lo stato è chiamato a proteggere la vita, a creare condizioni che permettano di vivere. Questi sono gli elementi che dobbiamo valutare.

L’obiettivo del Consiglio federale sarà quello di porre fine all’attività di organizzazioni di aiuto al suicidio come Exit o Dignitas?
Io personalmente non lo voglio, ma non so quale sarà a questo proposito la posizione del Consiglio federale. Quello che io voglio è che queste organizzazioni operino nel quadro di regole chiare e trasparenti, che vengano imposti criteri precisi in merito alle qualifiche del personale che accompagna chi desidera morire, che simili organizzazioni dispongano di un accompagnamento medico e sociale qualificato che assicuri un corretto trattamento delle persone che si rivolgono a loro. Questi sono per me alcuni criteri indispensabili.

Signora Widmer-Schlumpf, lei è di confessione evangelica riformata. Che rapporto c’è tra la sua fede e le decisioni che è chiamata a prendere nell’ambito ad esempio del suicidio assistito?
La mia convinzione religiosa si riflette nel mio modo di essere e di agire, questo è chiaro. E ciò vale anche per le mie convinzioni etiche. Credo che questo sia comune a tutte le persone: le convinzioni più profonde affiorano e si manifestano. Nel contempo cerco però di trovare delle soluzioni - e questo fa parte dei miei compiti precisi - che possano essere condivise dalla maggioranza delle cittadine e dei cittadini (intervista a cura di Paolo Tognina).

Il dibattito politico recente
Nell’ottobre del 2006, la Commissione nazionale d’etica per la medicina (CNE) ha presentato dei criteri che dovrebbero far parte di una legge sulle organizzazioni di assistenza al suicidio. Tra questi, l’accertamento della capacità di discernimento del candidato al suicidio, la limitazione dell’assistenza a persone il cui desiderio di morte dipende da una grave sofferenza dovuta a malattia, l’assenza di pressioni dall’esterno, l’accertamento della volontà del paziente attraverso colloqui personali e ripetuti, la presa in considerazione di un secondo parere.
Il governo federale si era finora espresso contro l’introduzione di una legge sul suicidio assistito. In particolare il consigliere federale Christoph Blocher, ministro della giustizia, aveva ribadito che “possibili abusi nel quadro del suicidio assistito devono essere impediti attraverso un’applicazione coerente del diritto penale e della legislazione sanitaria”. La successora di Blocher, Eveline Widmer-Schlumpf ha invece imboccato una strada diversa e sostiene l’introduzione di una legge federale in materia.

Il contesto e la terminologia
La Svizzera è più liberale per quanto concerne l’eutanasia rispetto alla maggior parte dei paesi europei, ad eccezione dell’Olanda e del Belgio, che autorizzano, a certe condizioni, l’eutanasia attiva (il gesto viene compiuto da una persona terza).
In Svizzera l’eutanasia attiva diretta è assimilata all’omicidio, dunque punibile.
L’eutanasia attiva indiretta (p. es. amministrare delle forti dosi di morfina) non è punibile.
L’eutanasia passiva (sospendere la terapia) non è punibile.
L’aiuto al suicidio passivo (il paziente viene accompagnato, ma compie da solo il gesto finale) è autorizzato (fonte: swissinfo)

Nella foto (swiss-image): Eveline Widmer-Schlumpf



http://www.voce-evangelica.ch/index.cfm?method=articoli.notizie_gen&id=9008

Gaza: Amnesty denuncia Hamas

Gaza: Amnesty denuncia Hamas
10 febbraio 2009 - (ve/ai) Dalla fine dello scorso dicembre, durante e dopo le tre settimane dell’offensiva militare israeliana nella Striscia di Gaza che ha causato la morte di oltre 1300 palestinesi, in gran parte civili, le forze e le milizie di Hamas hanno portato avanti una campagna di rapimenti, uccisioni deliberate e illegali, torture e minacce di morte contro persone accusate di aver ‘collaborato’ con Israele, cosi’ come contro critici e oppositori.
Lo denuncia Amnesty International, in un documento redatto sulla base delle proprie ricerche effettuate nella Striscia di Gaza nelle ultime settimane.
L’organizzazione per i diritti umani ha verificato che almeno due dozzine di persone sono state uccise da uomini armati di Hamas e decine di altre sono state gambizzate o ferite in modo da causare disabilità permanente, sottoposte a brutali pestaggi che hanno provocato fratture, a maltrattamenti e a torture.
Molte delle persone prese di mira da Hamas sono state rapite in casa e poi abbandonate, gravemente ferite o uccise, in zone isolate. Altre sono state ritrovate nelle camere mortuarie degli ospedali di Gaza, altre ancora sono state finite negli stessi ospedali dove erano state ricoverate.

http://www.voce-evangelica.ch/index.cfm?method=articoli.notizie_gen&id=9009

Liberate suore rapite in Kenya, "Tanta angoscia ma stiamo bene"

Liberate suore rapite in Kenya, "Tanta angoscia ma stiamo bene"
Frattini: Nessun riscatto nè blitz. Vaticano: Grandissima gioia
Roma, 19 feb. (Apcom) - E' durata esattamente 102 giorni la prigionia di Caterina 'Rinuccia' Giraudo e Maria Teresa Oliviero, 61 e 67 anni, le due suore del Movimento Contemplativo Missionario Padre de Foucauld di Cuneo rapite la notte tra il 9 e il 10 novembre scorso a El Wak, nel nord-est del Kenya, da una banda di miliziani somali vicini a gruppi terroristici di stampo islamico: oggi il Ministero degli Esteri ha divulgato la notizia della loro liberazione. "Abbiamo vissuto con tanta angoscia, ma ora stiamo bene: oggi siamo resuscitate", le loro prime parole.

"Non ci sono stati blitz nè riscatti", ha precisato il ministro degli Esteri Franco Frattini di rientro dall'Afghanistan, che ha espresso una "immensa soddisfazione" per la liberazione: "La Farnesina - ha affermato - è molto vicina a tutti gli operatori umanitari che pongono la loro caritatevole opera al servizio dei più deboli e bisognosi anche nei contesti più difficili". Anche il Vaticano, tramite il direttore della sala stampa padre Federico Lombardi, ha manifestato una "grandissima gioia: sono mesi che stavamo pensando e pregando per loro, ora continuiamo a ricordare tutti coloro che sono ancora nelle mani di sequestratori".

Sulle modalità del sequestro delle religiose erano trapelate poche informazioni: erano state rapite insieme ad alcuni collaboratori da un commando di 200 uomini armati nella loro casa vicino al confine con la Somalia, per essere condotte in una località meridionale del paese del Corno d'Africa. Le missionarie si trovavano in Kenya da molti anni, dove lavoravano con i profughi somali: suor Giraudo, infermiera, curava soprattutto i malati di epilessia.

La Farnesina aveva attivato subito l'Unità di crisi, che ha lavorato in stretto coordinamento con le ambasciate italiane a Nairobi e Mogadiscio, mentre la Procura di Roma aveva aperto un fascicolo per "sequestroa scopo eversivo".

Nel negoziato hanno avuto un ruolo di primo piano gli anziani delle tribù locali del Kenia, che hanno cercato di trattare la liberazione con i capi-tribù somali: in un primo momento anche l'esercito keniota si era detto pronto ad intervenire militarmente inseguendo le milizie, ma la Farnesina ha sempre dato ufficialmente parere negativo ad un blitz.

Anche Benedetto XVI, subito dopo Natale, aveva fatto un appello per la liberazione delle religiose affinchè "potessero riprendere il loro disinteressato servizio ai fratelli più poveri". Quindi era partita la missione del presidente del Comitato Schengen e immigrazione Margherita Boniver, che si era recata a Nairobi come inviato personale di Frattini per favorire un esito positivo della vicenda: si erano diffuse voci di un riscatto da pagare (circa 2 milioni di dollari) al quale, però, si sarebbe opposto il governo keniota, che non avrebbe voluto finanziare un'organizzazione terroristica somala.

Oggi l'annuncio del rilascio: Caterina e Maria Teresa hanno raggiunto Nairobi con un volo da Mogadiscio, raggiungendo poi la residenza dell'ambasciatore italiano in Kenya Pierandrea Magistrati. "Stiamo bene, siamo resuscitate", hanno detto, raccontando di aver superato il periodo di prigionia "grazie alla fede", sottolineando di aver instaurato una "bella amicizia" con i rapitori e ringraziando il Papa e i fedeli che hanno pregato per la loro liberazione: "I giorni di prigionia sono trascorsi con tanta angoscia. Abbiamo avuto paura, ma anche tanta speranza".

I sequestratori, hanno spiegato le suore, "ci hanno trattato bene: dicevano solo che volevano solo soldi. Con loro parlavamo abbastanza amichevolmente". Commentando la liberazione padre Pino Isoardi, responsabile del Movimento Contemplativo di cui fanno parte le religiose, ha espresso una "gioia grandissima: non ci sono state avvisaglie per nessun motivo della liberazione, fino ad una telefonata alle 13 di oggi. Le sorelle stanno bene, non sono state maltrattate. In Italia tornano nel giro di 10 giorni: per ora si fermano a Nairobi".

Sulla vicenda è intervenuto anche il premier Silvio Berlusconi, che ha sottolineato la propria soddisfazione per esser riusciti a lavorare "nella massima riservatezza. E' stata una cosa difficile e lunga per la situazione politica della Somalia", ma "finalmente ci siamo riusciti". Il presidente del Senato Renato Schifani, infine, ha spiegato che "questa è una notizia importante non solo per la Chiesa, ma per tutto il Paese, che riempie di gioia il cuore degli italiani".

http://notizie.virgilio.it/notizie/cronaca/2009/02_febbraio/19/liberate_suore_rapite_in_kenya_tanta_angoscia_ma_stiamo_bene,18051917.html

Liberate suore rapite in Kenya, "Tanta angoscia ma stiamo bene"

Liberate suore rapite in Kenya, "Tanta angoscia ma stiamo bene"
Frattini: Nessun riscatto nè blitz. Vaticano: Grandissima gioia
Roma, 19 feb. (Apcom) - E' durata esattamente 102 giorni la prigionia di Caterina 'Rinuccia' Giraudo e Maria Teresa Oliviero, 61 e 67 anni, le due suore del Movimento Contemplativo Missionario Padre de Foucauld di Cuneo rapite la notte tra il 9 e il 10 novembre scorso a El Wak, nel nord-est del Kenya, da una banda di miliziani somali vicini a gruppi terroristici di stampo islamico: oggi il Ministero degli Esteri ha divulgato la notizia della loro liberazione. "Abbiamo vissuto con tanta angoscia, ma ora stiamo bene: oggi siamo resuscitate", le loro prime parole.

"Non ci sono stati blitz nè riscatti", ha precisato il ministro degli Esteri Franco Frattini di rientro dall'Afghanistan, che ha espresso una "immensa soddisfazione" per la liberazione: "La Farnesina - ha affermato - è molto vicina a tutti gli operatori umanitari che pongono la loro caritatevole opera al servizio dei più deboli e bisognosi anche nei contesti più difficili". Anche il Vaticano, tramite il direttore della sala stampa padre Federico Lombardi, ha manifestato una "grandissima gioia: sono mesi che stavamo pensando e pregando per loro, ora continuiamo a ricordare tutti coloro che sono ancora nelle mani di sequestratori".

Sulle modalità del sequestro delle religiose erano trapelate poche informazioni: erano state rapite insieme ad alcuni collaboratori da un commando di 200 uomini armati nella loro casa vicino al confine con la Somalia, per essere condotte in una località meridionale del paese del Corno d'Africa. Le missionarie si trovavano in Kenya da molti anni, dove lavoravano con i profughi somali: suor Giraudo, infermiera, curava soprattutto i malati di epilessia.

La Farnesina aveva attivato subito l'Unità di crisi, che ha lavorato in stretto coordinamento con le ambasciate italiane a Nairobi e Mogadiscio, mentre la Procura di Roma aveva aperto un fascicolo per "sequestroa scopo eversivo".

Nel negoziato hanno avuto un ruolo di primo piano gli anziani delle tribù locali del Kenia, che hanno cercato di trattare la liberazione con i capi-tribù somali: in un primo momento anche l'esercito keniota si era detto pronto ad intervenire militarmente inseguendo le milizie, ma la Farnesina ha sempre dato ufficialmente parere negativo ad un blitz.

Anche Benedetto XVI, subito dopo Natale, aveva fatto un appello per la liberazione delle religiose affinchè "potessero riprendere il loro disinteressato servizio ai fratelli più poveri". Quindi era partita la missione del presidente del Comitato Schengen e immigrazione Margherita Boniver, che si era recata a Nairobi come inviato personale di Frattini per favorire un esito positivo della vicenda: si erano diffuse voci di un riscatto da pagare (circa 2 milioni di dollari) al quale, però, si sarebbe opposto il governo keniota, che non avrebbe voluto finanziare un'organizzazione terroristica somala.

Oggi l'annuncio del rilascio: Caterina e Maria Teresa hanno raggiunto Nairobi con un volo da Mogadiscio, raggiungendo poi la residenza dell'ambasciatore italiano in Kenya Pierandrea Magistrati. "Stiamo bene, siamo resuscitate", hanno detto, raccontando di aver superato il periodo di prigionia "grazie alla fede", sottolineando di aver instaurato una "bella amicizia" con i rapitori e ringraziando il Papa e i fedeli che hanno pregato per la loro liberazione: "I giorni di prigionia sono trascorsi con tanta angoscia. Abbiamo avuto paura, ma anche tanta speranza".

I sequestratori, hanno spiegato le suore, "ci hanno trattato bene: dicevano solo che volevano solo soldi. Con loro parlavamo abbastanza amichevolmente". Commentando la liberazione padre Pino Isoardi, responsabile del Movimento Contemplativo di cui fanno parte le religiose, ha espresso una "gioia grandissima: non ci sono state avvisaglie per nessun motivo della liberazione, fino ad una telefonata alle 13 di oggi. Le sorelle stanno bene, non sono state maltrattate. In Italia tornano nel giro di 10 giorni: per ora si fermano a Nairobi".

Sulla vicenda è intervenuto anche il premier Silvio Berlusconi, che ha sottolineato la propria soddisfazione per esser riusciti a lavorare "nella massima riservatezza. E' stata una cosa difficile e lunga per la situazione politica della Somalia", ma "finalmente ci siamo riusciti". Il presidente del Senato Renato Schifani, infine, ha spiegato che "questa è una notizia importante non solo per la Chiesa, ma per tutto il Paese, che riempie di gioia il cuore degli italiani".

http://notizie.virgilio.it/notizie/cronaca/2009/02_febbraio/19/liberate_suore_rapite_in_kenya_tanta_angoscia_ma_stiamo_bene,18051917.html

venerdì 13 febbraio 2009

SAN VALENTINO 14 FEBBRAIO 2009


CENTRO RELIGIONE CRISTIANA

SAN VALENTINO 14 FEBBRAIO 2009

Oggi la festa di San Valentino è specialmente una festa consumistica,
tutto acquisti di regali, fiori e dolciumi.
Manca il vero protagonista, a parte il Santo, che quasi nessuno conosce,
manca l'amore, si l'amore quello vero, quindi la festa dgli innnamorati
è vuota e insignificante, perché non ci sono innamorati che si amano davvero,
tranne qualche coppia, in giro vedi tanti giovani senza sentimento,
e tanta gente imbottita di immoralità e libertinaggio sessuale.
In un mondo dove il sesso e la pornografia regnano sovrani non c'è posto
per l'amore vero, quello romantico e sincero.
Veramente in un mondo dove il sentimento religioso è diminuito non c'è posto
nemmeno per San Valentino.
Ci rimane la breve gioia dello scambio dei regali, e l'immagine di qualche cuore
ricamato che almeno ci fa un pò sognare.


http://groups.google.com/group/centro-religione-cristiana?hl=it

SANREMO 2009 SCANDALOSO E IMMORALE


CENTRO ANTI-BLASFMIA

SANREMO 2009 SCANDALOSO E IMMORALE

Un Sanremo davvero fuori del comune e non adatto alle famiglie italiane.
In Italia con tutta questa violenza sessuale e con il dilagare dell'immoralità
non solo fra i giovani ma persino fra i bambini, ultimamente le ragazze
non vengono stuprate solo da adulti o giovani ma anche dai bambini,
vogliamo valori positivi, vogliamo la serenità in famiglia, e non
essere bombardati da immagini di nudo, sesso e pornografia dalla TV.
Un Sanremo che lancia Playboy, quindi sesso pornografia non è adatto
alle famiglie italiane.
Ridateci Sanremo con i fiori e con le canzoni romantiche e sentimentale
pieni di amore e poesia.
Un Sanremo con le conigliette di Playboy non ha alcun valore,
è una vergogna per l'immagine dell'Italia, e della città di Sanremo,
e della RAI.
Un Sanremo che lancia Playboy fatelo nei night-club dove si fa lo spogliarello.

http://groups.google.com/group/centro-anti-blasfemia?hl=it

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Huge Hefner e le Conigliette di Play Boy saranno ospiti del festival di Sanremo,
nella serata di venerdi' 20 febbraio 2009


Le conigliette di Playboy al Festival di Sanremo..
Il mitico fondatore di Playboy Hugh Hefner sarà ospite del Festival, insieme alle sue conigliette più belle. Insomma, il Festival le tenta proprio tutte per riconquistare il pubblico, soprattutto i giovani. Negli ultimi anni, il Festival ha avuto ascolti molto bassi e Paolo Bonolis vuole essere ricordato come l'uomo che ha riportato questa manifestazione nel cuore degli italiani. E' facile prevedere che l'audience della puntata del 20 Febbraio in cui saranno presenti Hener e le sue bambole sarà più alta di quella delle altre puntate.
http://www.funweek.it/fwm/funweek-magazine/contenuto?id_esportazione=1315&rubrica=festivaldisanremo&contenuto=cont_8590

MA INSOMMA LA CRISI ECONOMICA IN ITALIA C'E' O NON C'E' ?

CENTRO DI SOLIDARIETA' CRISTIANA

MA INSOMMA LA CRISI ECONOMICA IN ITALIA C'E' O NON C'E' ?

Dalle notizie di attualità non si capisce se c'è davvero crisi.
Oggi è venuta fuori la notizia che Bonolis per fare Sanremo
riceverà dalla RAI un compenso di 1milione di euro,
denaro fornito alla Rai dal canone TV, pagato anche da famiglie povere.
http://notizie.virgilio.it/notizie/spettacoli/tv/2009/02_febbraio/12/sanremo_per_aiart_eccessivo_il_compenso_di_paolo_bonolis,17952972.html

Ma oggi i precari Alitalia bloccano l'autostrada per ore.

"Circa 200 dipendenti Alitalia tra cassintegrati e precari,
hanno bloccato l’accesso all’aeroporto di Fiumicino per qualche ora.
La protesta nasce dal fatto che da circa tre mesi non arrivano i soldi dalla cassa integrazione.
http://www.unita.it:80/news/81485/i_precari_alitalia_bloccano_lautostrada_per_ore



Proprio l'altro ieri il Ministero del Tesoro ha dichiarato questo.

"La crisi economica ha provocato effetti sul mercato del lavoro italiano:
nel 2009 l'occupazione dovrebbe subire un calo dell'1 per cento.
Il tasso di disoccupazione mostrerebbe un aumento per il secondo anno consecutivo,
attestandosi all'8,2 per cento. Mentre il costo del lavoro risulterebbe in sensibile decelerazione rispetto al 2008
per effetto della moderazione salariale".

"Sul Pil il governo conferma le previsioni dei maggiori istituti internazionali.
Il prodotto interno lordo, secondo quanto previsto dal Programma di stabilità,
nel 2008 si è fermato allo 0,6% e nel 2009 avrà il segno negativo assestandosi al -2%. "

http://www.globalpress.it/index.php?variabile=articolo&code=3048&title=Economia

Ogni giorno sentiamo i telegiornali che parlano di crisi, di aumento dei prezzi, di disoccupazione, e di una crisi economica
mondiale da impaurire pure la Regina Elisabetta d'Inghilterra, e far tremare il neo presidente amaricano Barack Obama.

Ma difronte al milione di Bonolis, non si capisce se davvero c'e crisi economica o no.

Mentre Bonolis si prepara a degradare il Festival di Sanremo portando le 40 conigliette di Playboy,
e beccandosi un milione di euro, in Italia moltissime famiglie non sanno cosa mettere sotto i denti dei propri figli, e alcuni sono
sono costretti a stringere la cinghia, a causa della devastante crisi economica.

http://groups.google.com/group/centro-di-solidarieta-cristiana?hl=it

Sanremo, Bonolis:un milione di euro

Sanremo, Bonolis:un milione di euro
E si scatena la polemica,anche politica

Il compenso di Bonolis per condurre Sanremo? “Stride” con il momento di crisi economica che si trovano ad affrontare le famiglie italiane. Dopo l’intervista al Gt Ragazzi, il telegiornale per i più giovani di Raitre, durante la quale il conduttore aveva ammesso di guadagnare un milione di euro per presentare il prossimo Festival, si scatenano le polemiche e si annunciano interrogazioni bipartisan.


“Mica poco” aveva commentato la ragazza, Giulia, che aveva posto a Bonolis la domanda sul suo compenso. La pensano così anche i senatori Riccardo Villari, Giovanni Pistorio e Marco Perduca, che annunciano un’interrogazione al ministro dell’Economia e propongono di stabilire un tetto ai compensi degli artisti Rai. “Non dimentichiamoci – dicono – che si tratta dei soldi del canone che i cittadini pagano alla Rai”. Il senatore dell’Idv, Elio Lannutti, ha già presentato un’interrogazione ai ministri dello Sviluppo Economico e dell’Economia, sollecitando la pubblicazione dei nomi e degli importi percepiti da consulenti e professionisti sull’apposito sito web, sul quale al momento appare la scritta “Lavori in corso”.

“Scandalizzati” dal maxi compenso del conduttore anche il presidente del Codacons, Carlo Rienzi, e il componente della Commissione di Vigilanza Rai, Luciano Sardelli. Solo il senatore del Pd Vincenzo Vita è realista: “Attenti al moralismo farisaico – avverte – se si accetta di fare una kermesse che è pura cerimonia mediatica, bisogna accettarne le logiche”.

"Questo paese deve tornare ad essere più sobrio" ha detto il leader del Pd Walter Veltroni rispondendo ai giornalisti che gli chiedevano un parere sul cachet di Paolo Bonolis per condurre Sanremo. "Stiamo parlando di un paese in cui si danno 300mila euro ad uno del Grande fratello mentre gli operai che ho visto stamattina (dipendenti dell'Euroallumina di Porto Vesme), forse avranno una cassa integrazione da 880 euro, se le cose vanno bene. Stiamo parlando - prosegue Veltroni - di tanti ricercatori che si ammazzano studiando e che prendono poco più di mille euro al mese. E' un Paese che deve smetterla di pensare a interminabili show business e deve tornare ad avere lavoro e produzione, deve sostenere i giovani precari e gli imprenditori coraggiosi". "Un paese -ha concluso Veltroni - un po' diverso da questo disgustoso 'trumanshow' berlusconiano, nel quale stiamo da 15 anni e che sta producendo i danni che vediamo".



http://www.tgcom.mediaset.it/televisione/articoli/articolo441444.shtml