martedì 10 marzo 2009

Darfur: 4 peacekeeper feriti in attacco nell'ovest

» 2009-03-10 07:45
Darfur: 4 peacekeeper feriti in attacco nell'ovest
KHARTOUM - Quattro peacekeeper della forza di pace Unamid (Ua-Onu) sono rimasti feriti nel primo attacco violento dall'emissione del mandato d'arresto contro il presidente del Sudan Omar el Bashir. Lo riferiscono fonti ufficiali secondo le quali uomini armati hanno aperto il fuoco ieri sera contro una pattuglia dell'Unamid che stava tornando a el Geneina, la principale città dell'ovest del Darfur, vicino al confine con il Ciad. I quattro soldati feriti, di cui uno in gravi condizioni, sono stati subito portati nella base di el Fasher, nel nord del Darfur. Il 4 marzo scorso la Corte penale internazionale ha emesso un mandato d'arresto contro el Bashir per crimini di guerra e contro l'umanità in Darfur. Da allora 13 Ong internazionali sono state espulse. "In questi giorni ci sono stati tentativi di furto e di sequestro di auto nell'ovest del Darfur, ma questa é un'escalation di violenza inaccettabile", ha detto il portavoce dell'Unamid Nureddine Mezni a proposito dell'attacco.
http://www.ansa.it/opencms/export/site/notizie/rubriche/daassociare/visualizza_new.html_905551349.html

COSENZA, INCHIESTA SU MORTI IN CASA DI CURA

COSENZA, INCHIESTA SU MORTI IN CASA DI CURA
10/03/2009 20:13

La Procura di Paola, nel Cosentino, sta indagando su misteriose morti e scomparse di ricoverati nell'Istituto Papa Giovanni XXIII di Serra d'Aiello. In particolare si indaga su 12 persone scomparse e 15 morte in circostanze misteriorse che fanno sospettare possano essere conseguenze di maltrattamenti o mancata assistenza. L'istituto, che è in amministrazione giudiziaria e che era stato al centro di un'inchiesta per truffa nel 2007,verrà sgomberato al più presto,non appena si troverà una collo. cazione alternativa per i ricoverati, spiega il procuratore Gordano,che parla di "una sorta di pozzo degli orrori" di di possibili "complicità occulte".



http://www.televideo.rai.it/televideo/pub/view.jsp?p=140&id=588096&idmenumain=5

In 27 rinviati a giudizio per le truffe della casa di riposo Papa Giovanni XXIII
Aperta una nuova inchiesta su 12 pazienti "scomparsi" e 15 "possibili assassinii"
Cosenza, sparizioni e sospetti omicidi
Così si moriva nella clinica degli orrori
dall'inviato ATTILIO BOLZONI

SERRA D'AIELLO (COSENZA) - C'è una casa degli orrori sulle montagne calabresi. Dove in tanti scompaiono, dove in troppi muoiono. E' un ricovero per derelitti e ripudiati di ogni specie che è diventata reggia per un prete e discarica umana per chi c'è finito dentro. Truffe, imbrogli, saccheggi e ora, ora anche il sospetto di alcuni omicidi. Donne e uomini che non si trovano più. Qualcuno sta indagando per scoprire che fine hanno fatto in ventisette. Dodici sono spariti, per altri quindici l'ombra di una morte violenta. Il luogo del mistero è Serra D'Aiello, paesino di settecento abitanti aggrappato all'appennino aspro che da Cosenza scende a strapiombo verso il mare di Amantea e la piana di Falerna.

La casa degli orrori è nascosta là sopra, in tre casermoni di pietra grigia incastrati uno dentro l'altro che dieci anni fa davano riparo a 900 degenti e oggi a quasi 300. Giovani e vecchi, malati, invalidi, mutilati, paralitici, matti veri e matti presunti, tutti soli dalla nascita o abbandonati dalle famiglie, molti con un piccolo patrimonio personale che è stato inghiottito nelle casse di una fondazione religiosa. Ma dopo i raggiri alla Regione e le ruberie ai pazienti, i carabinieri stanno cercando di ricostruire le "morti sospette". Da qualche mese il sostituto procuratore di Paola Eugenio Facciolla ha formalizzato un'inchiesta su quei 12 scomparsi e su 15 "possibili omicidi". Poi ci sono almeno altri cento casi di pazienti che hanno subito lesioni gravi. E non solo una volta. Gli investigatori ipotizzano che dentro all'istituto Papa Giovanni XXIII avrebbero fatto sparire uomini e donne per appropriarsi dei loro beni.

Ci sono anche un paio di anonimi arrivati ultimamente in Procura che parlano "di un traffico di organi". Quanto sia vera fino in fondo questa storia lo svelerà il futuro dell'inchiesta giudiziaria, intanto però la storia raccontiamola dall'inizio. Dal luglio del 2007. Dal giorno che don Alfredo Luberto è stato sospeso a divinis dopo cinque mesi di arresti domiciliari.

I finanzieri ci hanno messo dodici ore per fare l'inventario delle "cose" trovate nella bella casa di don Alfredo. Disegni di De Chirico, scatole piene di ori e argenti, preziose stilografiche, una rara collezione di orologi, un leggìo scultura di Giacomo Manzù, mobili di lusso, una sauna e una palestra in mansarda. E ci hanno messo qualche giorno per scoprire che quel prete, presidente dell'istituto Papa Giovanni XXIII - casa di ricovero di proprietà della curia arcivescovile di Cosenza nata "per curare malati cronici o con problemi psichici" - era il ras del manicomio lager dove molti pazienti erano trattati come bestie. Nel silenzio di tutti, nell'omertà di un paese intero.

Lasciati per giorni in mezzo alla sporcizia, le zecche in corsia, epidemie di scabbia, letti sgangherati, coperte che non c'erano, finestre senza vetri, cessi che nessuno puliva mai. All'istituto di Serra D'Aiello, negli anni Novanta quasi duemila dipendenti fatti assumere dai politici di ogni colore della provincia, la Regione Calabria versava per ogni ricoverato una retta giornaliera dai 110 ai 195 euro. Quello che lì dentro spendevano realmente per i malati - l'hanno certificato i periti nominati dalla procura di Paola - andava dagli 8 agli 11 euro al giorno. Gli altri soldi se li tenevano don Alfredo e pochi altri. Succedeva di tutto con il denaro che non arrivava mai a chi doveva arrivare. Cinquanta euro al giorno di contributi regionali per l'"assistenza spirituale" o cinquanta euro al giorno per l'"assistenza religiosa", a volte i malati non avevano però neanche da mangiare. L'accusa ha calcolato che in pochi anni gli amministratori della fondazione si sono impossessati di 13 milioni di finanziamenti e di altri 15 milioni di contributi mai pagati. In un primo momento è stato indagato anche l'ex vescovo di Cosenza Giuseppe Agostino ("Avrebbe dovuto vigilare e invece firmava carte per conferire a don Alfredo il dominio perpetuo sull'istituto Papa Giovanni"), poi il monsignore è uscito incolpevole dalle indagini. A rinvio a giudizio - deciso proprio ieri - andranno in 27 per associazione a delinquere e truffa e appropriazione indebita. Il primo della lista è il "prete dell'Harley Davidson". L'altra passione di don Alfredo: le motociclette americane.

Dopo lo scandalo dei soldi sono saltate fuori le cartelle cliniche taroccate. Centinaia sembravano compilate in fotocopia, tutte uguali. Come le diagnosi. Tutte uguali anche quelle. Per chi aveva problemi alle gambe o per chi aveva problemi alla testa. Altre cartelle cliniche non si sono mai trovate, altre ancora hanno fatto partire le nuove indagini sulle morti sospette. "Ci sono casi di fratture multiple mai trattate", racconta un investigatore. La relazione dei periti e, nel settembre del 2008, l'apertura della nuova inchiesta sugli scomparsi di Serra D'Aiello.

Dal 1997 sono cominciati a svanire nel nulla i primi pazienti. E il primo fra i primi è stato un certo Bruno. Poi è toccato a una donna (il suo nome è ancora top secret), poi a Domenico Antonino Pino. Lui aveva ventinove anni, era rinchiuso al Papa Giovanni da dodici. Una notte dell'estate del 2001 qualcuno è entrato nella stanza dove dormiva e se l'è portato via con la forza. Il suo compagno di ricovero ha riconosciuto due uomini in camice, nessuno gli ha creduto. "E' matto", hanno detto. I parenti di Domenico Pino per anni l'hanno inutilmente cercato. Qualcuno dell'istituto è arrivato a dire "che se n'era andato con le proprie gambe": Domenico era immobilizzato da bambino su una sedia a rotelle. Dopo di lui è scomparso un certo Di Tommaso, poi un certo Pollella, poi un certo Tiano. E un altro e un altro ancora. Fino al dicembre scorso. L'ultimo sparito di Serra D'Aiello è un uomo di 68 anni.

"Lo so anch'io di quest'ultimo scomparso e anche di Domenico Pino", dice il sindaco Antonio Cugliotta. Di scomparsi, solo di scomparsi si parla sottovoce in questi giorni nel paese sulle montagne calabresi. In piazza. Nei vicoli che si inseguono fino ai boschi. Nella strada davanti al Papa Giovanni dove ora i 550 dipendenti, con anni di stipendi arretrati, protestano perché non arrivano più soldi dalla Regione. Dice il proprietario del bar "centrale" Amerino Sendelli: "Vivo qui da prima del 2000, tutti sanno di quelle scomparse e tutti tacciono per paura". Dice Francesco Provenzano, carpentiere: "Tutti hanno paura". Dicono tutti: "Tutti hanno paura". E' il mistero di Serra D'Aiello.
(Ha collaborato Anna Maria De Luca)

(10 marzo 2009)

http://www.repubblica.it/2009/03/sezioni/cronaca/clinica-cosenza/clinica-cosenza/clinica-cosenza.html

Pedofilia: Grecia, arrestato superiore monastero ortodosso

Pedofilia: Grecia, arrestato superiore monastero ortodosso
10.03.09 16:58 |
Il superiore di un monastero greco-ortodosso di Keratea, nella regione di Atene, è stato arrestato oggi dalla polizia con l'accusa di abusi sessuali su almeno sei minori. Il superiore, 68 anni, è anche sospettato di aver abusato della propria carica per ottenere favori sessuali da altre 15 persone di età non precisata, secondo la polizia greca.

Il religioso era stato denunciato la settimana scorsa da sei ex novizi, di età compresa tra i 18 ed i 34 anni, che avevano soggiornato nel monastero tra il 1988 e il 2007. Secondo un comunicato della polizia, il superiore "esercitava una violenza psicologica" sulle proprie vittime "sfruttando la relazione spirituale di confidenza che si creava con esse".

Il monastero Aghia Skepi di Keratea appartiene ad una comunità ultra-tradizionalista considerata come scismatica dalla Chiesa greco-ortodossa.

http://www.ticinonews.ch/articolo.aspx?id=106000&rubrica=15

"Satana mi parla". E accoltella padre e figlia

TRAGEDIE ANNUNCIATE
"Satana mi parla". E accoltella padre e figlia
Follia a Torino: l'uomo, in cura ai servizi psichiatrici, ha ucciso un impiegato e ferito gravemente una ragazza di 16 anni. La vedova in lacrime: "Ci ha distrutto. Ora dovrebbe fare la stessa fine".



Torino, 10 marzo 2009 - La ragazzina accasciata a terra nel sangue grida «salvate mio padre». L’uomo che rantola sul cofano di una Panda rossa biascica «ci stanno ammazzando». L’altro uomo, con la felpa a scacchi, un coltello in mano e la testa persa nel delirio, continua a menare fendenti. Dirà la sua anche lui più tardi, quando scopriranno che forse è matto davvero, se ancora si potesse pronunciare quella parola: «Sono inseguito dalla mafia. Sono posseduto dal maligno». Nella sua visione obliqua della vita e della morte quelle sono ragioni sufficienti per accanirsi contro un padre e una figlia e uccidere lui, mandare lei in sala operatoria in gravissime condizioni. «Quell’uomo dovrebbe fare la stessa fine», è la rabbia di Laura, che piange la morte del marito e prega perché la figlia si salvi.


Poco prima, una donna che si affaccia alla finestra pensa a una lite, una delle tante in quel quartiere popolare, Barriera di Milano, che ha come epicentro l’ospedale Giovanni Bosco. Si pensa che a scatenare la furia di Antonio Olivieri, 43 anni, incensurato foggiano in cura ai servizi psichiatrici dell’ospedale Martini, sia la Panda parcheggiata in doppia fila, o il furto della stessa. Le cosche, il diavolo. Farnetica la sua storia davanti ai vigili urbani mentre Lorenzo Bollati, impiegato di 47 anni, viene dichiarato morto e sua figlia Giorgia, di 16, lotta sotto i ferri con ferite alla pancia, alla coscia e all’inguine, talmente profonde da averne provocato l’eviscerazione. La nonna della ragazza assiste dal balcone all’aggressione: sarà ascoltata dagli inquirenti così come due passanti.

Accade intorno alle 13.30 in via Monterosa. La ragazza appena tornata da scuola — il padre era andato a prenderla — sta per salire in casa. «Sono uscita e c’era sangue dappertutto — racconta la donna affacciata alla finestra — Mai vista una scena così». Olivieri compie la carneficina inseguito dai suoi fantasmi, poi scappa e viene fermato mentre cerca di disfarsi dei vestiti macchiati, farfuglia quelle frasi sconsiderate che non aiutano a trovare un perché. Il tentativo goffo di rubare l’auto, la resistenza della ragazzina, l’intervento del padre per difenderla.


Si ricostruisce la sua faticosissima giornata. In mattinata si era presentato dai carabinieri di Barriera di Milano con le braccia ferite e un coltello in tasca. Anche a loro aveva farfugliato il motivo della sua agitazione: la mafia, il demonio. «Sono perseguitato, ho paura. Se mi prendono mi fanno fuori. Dovete aiutarmi». E i militari avevano seguito le procedure: disarmato, denunciato per porto d’armi abusivo, affidato al 118 del ‘Giovanni Bosco’ dopo una corsa in ambulanza, con la viva raccomandazione di un consulto psichiatrico. Consulto che però non c’è stato. Il tempo di registrarlo e Olivieri sparisce. Lo vedono correre urlando dal pronto soccorso verso via Monterosa, avventarsi su Giorgia con un coltello preso chissà dove, forse nella casa in cui vive con l’anziana madre. Incrocia la strada di due persone per bene, distrugge la loro vita.

IL CUSTODE del palazzo sta pranzando quando sente gridare: «Pensavo ai soliti ragazzini all’uscita di scuola ma le urla diventavano sempre più forti. Sono sceso in strada e ho visto la ragazza per terra mentre suo padre barcollava e veniva colpito». La scena sconvolge anche il parcheggiatore abusivo: «Gli usciva sangue dal naso e dalla bocca, quello gli ha tagliato la gola». Il sindaco Sergio Chiamparino, che ha investito tutta una carriera a togliere da certi quartieri di Torino la fama di zona off limits, manifesta il cordoglio della città per «l’uccisione efferata di un uomo che cercava di difendere la figlia, a sua volta aggredita». «Volevo rubargli la macchina», è stata la prima giustificazione dell’uomo.

UN RAPTUS, sarebbe potuto capitare a chiunque. «Abbiamo sentito le urla dal pronto soccorso e ci siamo precipitati in strada — raccontano due infermieri —. L’uomo era riverso sul cofano della macchina, non più cosciente, colpito da 5 o 6 coltellate al torace, all’addome e al collo. La ragazza stava distesa a terra con l’addome martoriato da almeno 4 fendenti». I parenti in ospedale sono piegati dallo strazio, a loro disposizione c’è un supporto psicologico. Morire così. «Lo so che lo hanno arrestato, ma dovevano portarcelo qua — insiste un vicino —. Ha distrutto una famiglia di veri signori. Speriamo che almeno la ragazza si salvi». Dopo 3 ore di operazione «tecnicamente riuscita» la prognosi per Giorgia resta riservata.

di Viviana Ponchia



http://quotidianonet.ilsole24ore.com/2009/03/10/157042-satana_parla_accoltella_padre_figlia.shtml

AUMENTANO I DISOCCUPATI

In Italia è allarme lavoro
In due mesi 370.561 disoccupati
La crescita è pari al +46,13%. Aumentate le richieste all'Inps per l’indennità ordinaria, speciale e con i requisiti ridotti. I maggiori picchi si sono registrati tra il 13 e il 15 gennaio, ma anche in febbraio



Roma, 10 marzo 2009 - In Italia tra gennaio e febbraio 370.561 lavoratori hanno perso il posto e hanno presentato all’Inps la domanda di indennità di disoccupazione, 116.983 in più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Un aumento pari a un +46,13%. Tali richieste comprendono l’indennità ordinaria, speciale e con i requisiti ridotti.



Quella ordinaria spetta ai lavoratori licenziati, ma anche sospesi da aziende colpite da eventi temporanei (mancanza di lavoro, di commesse, di ordini o per crisi di mercato). Per ottenerla bisogna essere assicurati all’ente da almeno due anni e avere almeno 52 contributi settimanali nel biennio precedente la data di cessazione del rapporto di lavoro.



L’indennità con i requisiti ridotti, invece, spetta ai lavoratori che non hanno 52 contributi settimanali negli ultimi due anni, ma che nell’anno precedente hanno lavorato almeno 78 giornate. Infine l’indennità speciale interessa l’edilizia ed è una prestazione riservata ai lavoratori del settore quando termina l’attività aziendale, c’è una riduzione di personale o un cantiere viene ultimato.



I maggiori picchi si sono registrati tra il 13 e il 15 gennaio: in particolare il 13 sono state inoltrate 11.506 domande; il 14 11.558 contro le 4.895 del 2008 e il 15 gennaio 11.653 a fronte di 4.199 dell’anno precdente. Richieste consistenti anche nelle giornate del 19 gennaio, con 11.084 domande contro le 77 del 2008, e tra il 26 e il 29 gennaio giornate in cui sono pervenute oltre 11.000 richieste al giorno. Picchi anche in febbraio: il 5 infatti si è sfiorata quota 13 mila contro i 6.326 del 2008, in linea con le richieste arrivate all’Inps nelle giornate del 9 e del 19 febbraio rispettivamente di 12.380 e 12.664.

http://quotidianonet.ilsole24ore.com/politica/2009/03/10/157068-italia_allarme_lavoro.shtml

lunedì 9 marzo 2009

O. Romano: democrazia e' rispetto embrione. Mons.Sgreccia: da Obama fatto gravissimo

» 2009-03-09 19:41
O. Romano: democrazia e' rispetto embrione. Mons.Sgreccia: da Obama fatto gravissimo
CITTA' DEL VATICANO - L'Osservatore Romano, nel giorno in cui il presidente degli Stati Uniti concede nuovamente i fondi federali alla ricerca sulle staminali embrionali, ribadisce che "l'embrione è un soggetto nel suo significato ontologico",. "Il riconoscimento della dignità personale - si legge in un articolo firmato da Adriano Pessina - deve essere esteso a tutte le fasi dell'esistenza","Su questa maturità del pensiero - sottolinea - si fonda una reale democrazia".

Già sabato scorso, l'Osservatore Romano, riprendendo un giudizio espresso dai vescovi statunitensi, aveva definito "profondamente immorale e superflua" la ricerca sulle staminali embrionali, a cui il presidente Barack Obama ha riaperto la possibilità di fondi federali, bloccati otto anni fa dal suo predecessore George W. Bush. "La posizione della Chiesa cattolica - ricordava il quotidiano del Papa - è stata espressa più volte in passato, in previsione della possibilità che le limitazioni al finanziamento per le ricerche sulle staminali potessero essere rimosse". L'Osservatore citava una nota dei vescovi americani in cui si affermava che "una volta oltrepassata la fondamentale linea morale che ci impedisce di trattare gli esseri umani come meri oggetti di ricerca, non ci sarà più un punto di arresto". Ora - commentava il giornale vaticano, "i soldi dei contribuenti statunitensi" saranno destinati a tale ricerca.


MONS.SGRECCIA, FATTO GRAVISSIMO CONTRO UOMO
La concessione di finanziamenti pubblici alla ricerca sulle cellule staminali embrionali, voluta dal presidente degli Stati Uniti Barack Obama, ''e' senza giustificazione ne' etica ne' scientifica'' ed ''e' negativa non solo perche' siamo cattolici ma perche' non rispetta l'uomo''. Lo afferma all'ANSA, mons. Elio Sgreccia, presidente emerito della pontificia accademia per la Vita. Con questi finanziamenti, spiega Sgreccia, ''siamo di fronte a un fatto gravissimo non solo per la Chiesa cattolica ma anche per gli altri credenti che riconoscono Dio creatore e vedono negativamente questa decisione''. Inoltre, secondo il vescovo, la decisione dettata ''dalla logica dell'utilitarismo'' e' grave ''anche razionalmente'' perche' ''si tratta della distruzione di esseri umani per farne materia di sperimentazione''. ''Si autorizza a sopprimere embrioni - osserva - senza tenere conto del fatto che si tratta di esseri umani''. Mons. Sgreccia sottolinea che sul piano scientifico ''ancora non si riesce a capire a che serva questo tipo di ricerca specialmente - conclude - dopo che e' stata annunciata la recente scoperta del metodo della riprogrammazione delle cellule che consente di ottenere qualsiasi cellula come quando si trovava nell'embrione ma senza la soppressione di questi''.



http://www.ansa.it/opencms/export/site/notizie/rubriche/daassociare/visualizza_new.html_905519794.html

Sparatoria in chiesa, un morto

Sparatoria in chiesa, un morto
Usa: ucciso pastore, preso il killer
Il pastore di una chiesa battista negli Stati Uniti è stato ucciso e alcune persone sono rimaste ferite in una sparatoria avvenuta durante un servizio religioso mattutino. L'autore del gesto, che ha dapprima tentato il suicidio, è stato arrestato dalla polizia. L'episodio è avvenuto alla First Baptist Church di Maryville, in Illinois, nell'area metropolitana di St.Louis. Il movente del gesto è al momento oscuro.


Il pastore Fred Winters stava celebrando la funzione davantio a circa 150 fedeli quando una persona che indossava una felpa con cappuccio è entrata in chiesa, si è avvicinata al religioso e gli ha esploso contro tre colpi di pistola. Secondo un portavoce della polizia dell'Illinois, Ralph Timmins, la pistola semiautomatica calibro 45 dell'aggressore subito dopo si è inceppata e l'uomo ha estratto un coltello, cominciando a infierire su se stesso in un apparente tentativo di suicidio.

Alcuni tra i presenti, tra cui un ex militare delle forze speciali, hanno cercato di immobilizzarlo e ci sono riusciti solo dopo che altre due persone sono rimaste ferite per i colpi di coltello. Uno di loro, Terry Bullard, 39 anni, è stato definito in condizioni serie ed è stato sottoposto a un intervento chirurgico d'urgenza a St.Louis. Le condizioni dell'aggressore sono state definite ''serie ma stabile''. ''Non sappiamo chi sia, non abbiamo idea di cosa lo abbia spinto a un gesto del genere, né so se forse lo sapremo mai'', ha detto il reverendo Mark Jones, un altro pastore della chiesa battista teatro dell'episodio.

L'identità dell'autore del delitto non è stata resa nota e per molte ore la polizia locale non è stata in grado di identificarlo. I testimoni oculari dell'assassinio in chiesa del
reverendo quarantenne Fred Winters, hanno detto che era la prima volta che vedevano l'uomo, che non apparteneva alla loro comunità.


http://www.tgcom.mediaset.it/mondo/articoli/articolo443507.shtml

venerdì 6 marzo 2009

Onu: Razzismo, Francia e Vaticano saranno a conferenza, italia no

» 2009-03-06 20:16
Onu: Razzismo, Francia e Vaticano saranno a conferenza, italia no
(di Luigi Ambrosino)
ROMA - Il Vaticano e la Francia non seguono l'Italia e gli Stati Uniti su 'Durban II'. La Santa Sede ha confermato oggi infatti di voler partecipare alla seconda conferenza dell'Onu su razzismo e xenofobia che si terra' dal 20 al 24 aprile a Ginevra; cosi' come fara' Parigi, che ha invocato anzi una posizione comune dell'Unione europea. Ieri era stato il ministro degli Esteri Franco Frattini ad annunciare da Bruxelles il ritiro della delegazione italiana dai lavori preparatori a causa delle ''frasi aggressive di tipo antisemita'' contro lo stato di Israele contenute nella bozza di dichiarazione finale. Frasi inaccettabili, ha ribadito anche oggi in mattinata il titolare della Farnesina: per far rientrare l'Italia ''si devono cancellare quelle espressioni dichiaratamente antisemite e quelle frasi che inducono all'intolleranza'', ha esortato Frattini, aggiungendo - prima della presa di posizione di Parigi - che anche altri stati europei come Francia, Olanda e Danimarca nutrono ''grandi dubbi'': ''Spero seguiranno il nostro esempio'', era stato il suo auspicio. L'Italia - dopo la bocciatura di Stati Uniti e Canada delle settimane scorse - e' stato infatti il primo paese europeo a boicottare ufficialmente la Conferenza. Ma perplessita' su un'iniziativa che - come quella del 2001 a Durban - rischia di trasformarsi in una 'gogna' per Israele sono diffuse un po' nelle cancellerie di tutta Europa: tanto che lunedi' scorso anche il primo ministro francese Francois Fillon aveva avvertito che il suo Paese era ''pronto a ritirarsi''. In serata, invece, il cambio di rotta. La Francia non ha intenzione di abbandonare i lavori preparatori, ha fatto sapere il portavoce del Quai d'Orsay Eric Chevallier: ''Abbiamo preso atto dell'annuncio italiano, ma in questa fase pensiamo che sia importante essere all'interno del processo di preparazione di Durban II per far si' che non degeneri in tensioni invece di andare verso la difesa dei diritti umani'', ha spiegato il portavoce. ''Vedremo - ha aggiunto - se si potra' privilegiare una posizione europea''. Parigi vuole cercare quindi di modificare dall'interno i lavori preparatori, coordinati dalla Libia con la partecipazione di Iran e Cuba. La stessa cosa che evidentemente vorrebbe fare il Vaticano: ''Bisognera' vedere quale sara' il testo definitivo - ha detto all'ANSA mons. Silvano Maria Tomasi, nunzio presso l'Onu di Ginevra -: si sta lavorando ad una nuova bozza piu' breve e con modifiche. Si deve andare avanti con cautela, vedendo se certe obiezioni saranno accolte''. I negoziati certo vanno avanti, anche se trovare una mediazione rispetto ad una bozza che per adesso accusa Israele di ''crimini contro l'umanita' '', ''discriminazioni razziali'' contro i palestinesi e di ''minacciare la pace internazionale e la sicurezza'' appare - almeno al momento - difficile. ''Ci sono piu' di sei settimane prima della Conferenza e c'e' ancora tempo di elaborare un testo accettabile per tutti'', e' convinto comunque Rupert Colville, portavoce dell'Alto commissario Onu per i diritti umani. Dopo l' ''apprezzamento'' espresso ieri da Israele, in Italia intanto la decisione di Frattini raccoglie il plauso del collega della Difesa Ignazio La Russa (''Avrei fatto lo stesso, fa onore all'Italia'') e dell'Unione delle comunita' ebraiche italiane (Ucei): ''Esattamente come e' accaduto con la prima Conferenza di Durban del 2001 - ha spiegato il presidente Renzo Gattegna - governi di Paesi che negano i piu' elementari diritti umani, hanno la guida di una conferenza che dovrebbe essere contro il razzismo e che invece gia' nei documenti preparatori replica tesi razziste'' per ''demonizzare Israele''.

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http://www.ansa.it/opencms/export/site/notizie/rubriche/daassociare/visualizza_new.html_904709610.html

IL GOVERNO BOCCIA L'ASSEGNO DI DISOCCUPAZIONE

"L'assegno di disoccupazione
sarebbe stimolo a licenziare"

| 06/03/2009 |
La proposta del segretario del Pd Dario Franceschini di una indennità di disoccupazione per coloro i quali perdono il lavoro a seguito della crisi economica è stata bocciata dal governo. Secondo il premier Silvio Berlusconi questa misura equivarrebbe infatti alla "libertà di licenziare" da parte del datore di lavoro. Le aziende, infatti, sottolinea il Cavaliere, in presenza di un "ombrello" protettivo garantito dal governo, potrebbero affrontare con maggiore leggerezza i ridimensionamenti dei propri organici in un periodo non particolarmente facile come quello che stiamo vivendo.
Ancora una volta il presidente del Consiglio ha voluto tuttavia tranquillizzare gli italiani, ridimensionando la crisi, che d'accordo, "esiste" ma "è vissuta sui media in maniera più drammatica di quella che è. Considero dannoso che i media continuino a presentare la crisi come qualcosa di definitivo e tragico - ha aggiunto Berlusconi. "È una crisi pesante ma l'aggettivo tragico è esagerato".
Tornando all'assegno di disoccupazione, ha detto il capo del governo illustrando i motivi della sua contrarietà, "il sistema attuale è già un sistema che consente di intervenire e modulare gli interventi e di farlo in maniera opportuna e migliore di quella che non sarebbe se adottassimo la misura che è stata preconizzata che sarebbe una licenza di licenziare, soprattutto per i piccoli imprenditori e gli artigiani", i cui dipendenti "godrebbero dell'indennità e continuerebbero a lavorare in nero". Sarebbe quindi, ha concluso il premier, "un incentivo a licenziare e un incentivo al nero".
Berlusconi ha poi annunciato lo stanziamento di 4 miliardi di euro per gli ammortizzatori sociali che si aggiungono ai 4 miliardi di euro delle Regioni e al miliardo della Finanziaria: "Complessivamente", sottolinea, "la somma diventa di 9 miliardi. Una cifra che "riteniamo esuberante, ma noi volevamo dire ai lavoratori di stare tranquilli. Nessuno ha fatto più di noi in Europa; se ci sono cifre più imponenti è solo perchè sono state destinate a salvataggi di banche". E quanto ai cosiddetti Tremonti-bond, le obbligazioni garantite dal governo, "che saranno 10-12 miliardi di euro, a seconda delle richieste e che vanno al patrimonio delle banche", il capo del governo ha spiegato che si tratta di una "misura importante, attraverso cui si possono attivare 150 miliardi di euro di finanziamenti alle imprese".
http://www.libero-news.it/pills/view/8315

domenica 1 marzo 2009

NAPOLITANO CONSEGNA A MEDVEDEV CHIAVI CHIESA SAN NICOLA

» 2009-03-01 18:03
NAPOLITANO CONSEGNA A MEDVEDEV CHIAVI CHIESA SAN NICOLA
BARI - Il presidente della Repubblica italiana, Giorgio Napolitano, e il presidente russo, Dmitri Medvedev, dopo avere lasciato la chiesa russa hanno raggiunto la Basilica di San Nicola nella città vecchia di Bari.

Nella basilica romanica è prevista una visita alla cripta dove, sotto l'altare, sono custodite le reliquie del patrono di Bari, venerato da cattolici e ortodossi.

I due presidenti, accompagnati dalle mogli Clio e Svetlana, e dai rappresentanti degli esteri, sono stati accolti sul sagrato da padre Damiano Bova, rettore della Basilica di San Nicola, e dall'arcivescovo di Bari, monsignor Francesco Cacucci.

Ci sono, tra gli altri, il cardinale Salvatore De Giorgi, il sindaco di Bari, Michele Emiliano, il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, il presidente della Provincia di Bari e del consiglio regionale della Puglia, Vincenzo Divella e Pietro Pepe. Presente anche Massimo D'Alema, che come ministro degli Esteri era Bari il 14 marzo 2007 al vertice italo-russo con l'allora presidente russo, Vladimir Putin, e il presidente del Consiglio dell'epoca, Romano Prodi. In quella occasione fu dato l'annuncio della consegna della chiesa alla Federazione russa.

All'interno della Basilica le due coppie presidenziali sono scese nella cripta dove sono custodite le reliquie del santo. Hanno poi visitato la parte superiore della chiesa con la sala del tesoro. A conclusione della visita c'é stato uno scambio di doni tra i due presidenti e il rettore della Basilica, padre Damiano Bova, che ha donato loro riproduzioni in argento della facciata della basilica romanica. Medvedev ha donato una lampada votiva.

All'uscita dalla basilica, il presidente russo, sul sagrato, ha risposto in russo al saluto lanciatogli da alcuni connazionali radunati al di là delle transenne. Poi, con la delegazione presidenziale, è entrato in automobile per raggiungere l'aeroporto di Bari da dove partirà.

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