domenica 19 dicembre 2010

“Il rifugio” di W. Paul Young, sponsorizzato anche da sacerdoti.

ASSOCIAZIONE GENITORI CATTOLICI



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Il rifugio




8] Orbene, se anche noi stessi o un angelo dal cielo vi predicasse un vangelo diverso da quello che vi abbiamo predicato, sia anàtema!
[9] L'abbiamo già detto e ora lo ripeto: se qualcuno vi predica un vangelo diverso da quello che avete ricevuto, sia anàtema! (Gal. 1,8)





Tra i cristiani e in qualche gruppo di preghiera circola il libro “Il rifugio” di W. Paul Young, sponsorizzato anche da sacerdoti.

Si tratta di un libro che, mescolando alcune verità con pericolose eresie, crea confusione tra i lettori; eresie che piacciono tanto ai “modernisti”.

Una vicenda dolorosa (il sequestro e l’uccisione di una figlia piccola ad opera di un maniaco) fa da perno al racconto-testimonianza in cui il protagonista incontra la Santissima Trinità.

Dio Padre si presenta come una “grossa donna afroamericana” (pag. 109 – ed. BURextra) spesso occupata a preparare pranzi e a sparecchiare la mensa. Personificazione che contrasta con la definizione evangelica data da Gesù (la bocca della verità) che ha sempre fatto riferimento a Dio come Padre (basti pensare al Padre Nostro) e a tutti i passi biblici in cui Dio è Padre. Per comodità basta consultare “l’Indice dei temi biblici d’interesse pastorale” di Barbaglio, posto alla fine della Bibbia di Gerusalemme. Al protagonista del libro Dio Padre (Pa) chiarisce che “Per me avere sembianze femminili e suggerirti di chiamarmi Pa è solo un modo per mescolare le metafore, per impedirti di ricadere con troppa facilità nel tuo condizionamento religioso” (pag. 124). Il protagonista pensa che “Nulla di ciò che aveva appreso in seminario gli tornava utile” (pag. 121).

Lo Spirito Santo si presenta al protagonista come “una donna minuta dai tratti marcatamente asiatici” (pag. 111); personificazione che contrasta con i riferimenti allo Spirito Santo riportati in diversi passi biblici (Indice dei temi biblici d’interesse pastorale” di Barbaglio, posto alla fine della Bibbia di Gerusalemme).

Gesù si presenta invece come un uomo “…Non particolarmente bello; non era il tipo di uomo che si sarebbe fatto notare in mezzo alla folla” (pag. 112). Anzi, a pag. 149 si legge, la seguente risposta di Gesù al protagonista che gli dice “Tu sembri così…”. “Umano?” suggerì Gesù. “ma brutto”. Anche questa definizione contrasta con l’eterna Parola di Dio “Tu sei il più bello tra i figli dell’uomo, sulle tue labbra è diffusa la grazia, ti ha benedetto Dio per sempre.” (sal. 44,3)

Il comportamento tra le persone della Santissima Trinità descritte nel libro (dedite spesso chi alla preparazione dei cibi e chi alla pulizia della cucina) e il protagonista, che spesso si arrabbia e mostra in diverse occasioni scarso rispetto nei confronti della divinità, “demolisce” duemila anni di visioni mistiche (durante le quali i colloqui con Gesù e con la Madonna avvengono in maniera ben diversa).

Nel libro manca la presenza di Maria che Gesù ha donato come Madre all’umanità e alla Chiesa (corpo mistico di Gesù). Che fine ha fatto quindi la Madre di Dio visto che la manifestazione di Dio Padre in vesti femminili annulla di fatto la maternità di Maria donataci da Gesù sulla croce? – Gesù allora, vedendo la madre e lì accanto a lei il discepolo che egli amava disse alla madre: “Donna, ecco il tuo figlio!”. Poi disse al discepolo:”Ecco la tua madre.” (Gv. 19,26)

Una frase sconcertante è la seguente “Quando noi tre ci siamo incarnati nell’esistenza umana come figlio di Dio, siamo diventati pienamente umani. Abbiamo anche deciso di accettare tutte le limitazioni che ciò comportava. Anche se siamo sempre stati presentati in questo universo creato, eravamo diventati carne e sangue” (pag. 131) che contrasta con il magistero della Chiesa - San Tommaso insegna infatti che: "L'Unigenito Figlio di Dio, volendo che noi fossimo partecipi della sua divinità, assunse la nostra natura umana, affinché fatto uomo, facesse gli uomini dei" (Opusc. 57 in festo Corp. Christi, 1), cioè partecipi per grazia della natura divina. Il mistero dell'Incarnazione rivela lo stupefacente amore di Dio, di cui lo Spirito Santo è la personificazione più alta, essendo egli l'Amore di Dio in persona, la Persona-Amore: "In questo si è manifestato l'amore di Dio per noi: Dio ha mandato il suo Figlio unigenito nel mondo, perché noi avessimo la vita per lui" (1 Gv 4,9). Nell'Incarnazione, più che in ogni altra opera, si rivela la gloria di Dio.

A pag. 132 il protagonista domanda “Ma allora tutti i miracoli? Le guarigioni? La gente che risorge dalla morte? Non provano che Gesù era Dio…sì, insomma, più che umano?”. Risposta di Pa (Dio Padre). “No, provano che Gesù è veramente umano”. Affermazione incredibile che contrasta con il Magistero “Tutto ciò che egli fa, anche nel compiere i miracoli, lo fa in stretta unione con il Padre. Lo fa a motivo del regno di Dio e della salvezza dell'uomo. Lo fa per amore” http://www.vatican.va/holy_father/john_paul_ii/audiences/alpha/data/aud19871209it.html e con la Scrittura “Il Padre che è in me compie le sue opere” (Gv. 14,8).

Per quanto concerne il valore della preghiera si legge a pag. 275 “Bé, ora basta” disse Pa, alzandosi. “E’ ora di divertirci! Voi andate avanti, mentre io metto via le cose che potrebbero andare a male. I piatti li laverò dopo”. “E la preghiera?” chiese Mack (il protagonista). “Nulla è rituale” disse Pa, prendendo in mano alcuni piatti. “Per cui stasera faremo qualcosa di diverso. Ti piacerà, vedrai!”. E’ chiaro che con simile affermazione “Nulla è rituale” viene annullato il Padre Nostro insegnatoci ritualmente da Gesù stesso nel Vangelo e così pure i Salmi (preghiera rituale ufficiale della Chiesa).

E’ inoltre interessante notare che nel libro, salvo errore, non si parla mai del demonio e della sua opera nefasta, diversamente dalla Sacra Scrittura in cui il diavolo è nominato innumerevoli volte..

Dulcis in fundo (ma vi sarebbero altri innumerevoli esempi!), in risposta al protagonista che dice a Gesù “Tu sei così diverso da tutti i concetti volti a fare il Bene della religione che conosco”, Gesù afferma, archiviando così l’istituzione della Chiesa “Per quanto buone siano le loro intenzioni, quei meccanismi religiosi possono fare a brandelli le persone!...Io non creo istituzioni…non l’ho mai fatto, e mai lo farò” (pag. 237).




Questo è il libro, spacciato anche da certi preti, che circola tra numerosi cristiani mentre la statua della Madonna di Medjugorje ha pianto lacrime di sangue (a Civitavecchia) tra le mani di un vescovo!


















Il Presidente

Dr. Arrigo Muscio

www.muscio.it

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