domenica 19 dicembre 2010

“Gesù era sieropositivo”, parola di un pastore sudafricano

Africadi Pietro Salvato

“Gesù era sieropositivo”, parola di un pastore sudafricano
pubblicato il 2 novembre 2010 alle 17:18 dallo stesso autore - torna alla home
La dichiarazione “shock” di un prelato protestante di un sobborgo di Città del Capo, sta scatenando un vespaio di polemiche ma lui insiste. “Dio non è contro di loro, non si vergogna di loro è vicino alla loro sofferenze perché le ha vissute”


Un pastore sudafricano ha provocato viva indignazione ed accese polemiche dopo aver introdotto un suo sermone affermando che “Gesù Cristo era sieropositivo”.

ERESIA, ERESIA! - Si chiama Xola Skosana il pastore protestante che letteralmente stordito con un “uppercut” la sua congregazione di Khayelitsha, una township nei pressi di Città del Capo con una di quelle affermazione che ha fatto tanto di quel rumore da lasciare attoniti e basiti i suoi numerosi fedeli. La notizia, in breve tempo, ha fatto il giro di tutto il paese e sta scatenando uno strascico di furiose reazioni e polemiche nella comunità cristiana sudafricana. “E’ un folle blasfemo! Come si può sostenere che Gusù ha avuto rapporti sessuali magari promiscui?” ha dichiarato inferocita una sua fedele. Che fosse poi magari un tossicodipendente è un’ipotesi che non viene presa nemmeno in considerazione dal più estremo degli eretici. Per un altro pastore locale, Mike Bele “Arrivare a considerare Gesù un HIV-positivo è una questione assurda. Credo che nessun credente con una mente sana, possa fare un riferimento davanti alle Scritture così odioso. E’ come se si fosse stappato Gesù Cristo dall’alto dei Cieli e lo si fosse scaraventato in terra”.

UN PARAGONE IRRIVERENTE? – L’HIV è prevalentemente trasmessa attraverso il sesso, ma può anche essere trasmessa mediante il trasferimento di sangue contaminato magari con una siringa o con una trasfusione. Anche la gravidanza e la fase di allattamento dal seno può essere un veicolo di trasmissione. Ma davanti al dogma della verginità della madonna, ogni ipotesi maligna e malevola cade inevitabilmente. E’ allora come è venuto in mente al Pastore Skosana, l’ardito quanto irriverente paragone? Il Pastore si difende dicendo che la sua era una sorta di parabola. Gesù che si è fatto l’ultimo tra gli ultimi ed il suo voleva essere solo “un invito alla speranza” per quanti versano in quelle difficili condizioni. Se Gesù si è fatto povero, in sostanza, potrebbe anche essersi fatto sieropositivo per testimoniare la speranza della resurrezione. Gli atteggiamenti di Gesù, così come riportati dalle Scritture, nel corso degli anni e dei periodi storici, si sono prestati alle più variegate letture. A titolo d’esempio ricordiamo che nel messaggio del Figlio dell’uomo, in passato, in molti hanno letto un carattere politico. C’è chi addirittura ha accostato Gesù Cristo all’ardito paragone di essere stato il “primo socialista della storia”.

UN MESSAGGIO POSITIVO – Skosana, che appartiene ad un movimento carismatico della comunità cristiana sudafricana, insiste sostenendo che “il suo messaggio è più una speranza che altro”. Un sollievo a quanti possono sentire più vicino nella loro sofferenza il messaggio di Cristo. ’Dovunque nelle Scritture Gesù si mette nei panni delle persone che soffrono” ha dichiarato il Pastore alla BBC. ‘”saia 53, per esempio, chiaramente dipinge un quadro di Gesù che prende su di sé le infermità e le sofferenze dell’umanità. ’Certo, non c’è alcuna prova scientifica che Gesù avesse il virus HIV nel suo sangue. Il miglior regalo che possiamo dare alle persone che sono HIV-positivi è però quello di sostenerle, di fargli capire che Nostro Signore è vicino alle loro sofferenze”. Del resto i diritti d’autore del celebre “Ama il tuo prossimo come te stesso” sono proprio di quel bambino nato in un fredda notte in una stalla (o grotta that’s the question…) di Betlemme. Per Padre Skosana il messaggio da far passare è un altro: “far capire a questi sventurati che Dio non è contro di loro, non si vergogna di loro”. In Sud Africa vivono più di 5,7 milioni di persone sieropositive. Il Pastore Skosana ha perso due sorelle con l’Aids.Per concludere il suo sermone, egli ha detto: “Il messaggio alla Chiesa è che non basta solo il cibo ad alleviare le sofferenze dell’uomo, occorre anche l’amore e la fratellanza perché la maggior parte delle persone che sono HIV-positivi non necessariamente muoiono di malattie legate Aids, ma molto spesso di un cuore spezzato, di rifiuto” Nonostante la reazione rabbiosa da parte di molti “ortodossi” a diversi altri cristiani il messaggio di Skosana è piaciuto, come al referendo Siyabulela Gidi, il direttore del Consiglio delle Chiese nel Western Cape, che nel sermone del Pasotre ha visto gli elementi tipici delle virtù cristiane: amore, speranza, fede e carità. Noi siamo d’accordo con lui.



http://www.giornalettismo.com/archives/92654/gesu-era-siero-positivo/

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