14/4/2009 (7:26) - TV E POLEMICA
Santoro finisce sotto inchiesta
Nuova bufera su Annozero, pioggia di accuse bipartisan per la puntata sull'Abruzzo
MARIA GRAZIA BRUZZONE
ROMA
Sciacallaggio culturale terrificante. In arrivo un nuovo editto bulgaro. La santa Pasqua non fa decantare il polverone sollevato intorno a Michele Santoro e alla puntata di Annozero dello scorso giovedì, dedicata al terremoto d’Abruzzo. Anzi. Le polemiche infuriano, in prima fila PDL e dipietristi spalleggiati dal Sinistra e libertà e Prc, col Pd nel mezzo. E salgono di tono ancor più, dopo che il direttore generale della Rai Mauro Masi e il presidente Paolo Garimberti hanno annunciato «approfondimenti» sulla questione. Un’iniziativa applaudita trasversalmente dai vicepresidenti della commissione di Vigilanza Lainati e Merlo. Mentre il presidente Zavoli, sollecitato dal centrodestra a intervenire, fa sapere che «la Vigilanza è pronta ad esprimere un giudizio sul parere equanime che i vertici Rai si formeranno dopo l’acquisizione dei dati». E i vertici di viale Mazzini non potevano restare immoti dopo che Gianfranco Fini domenica all’Aquila si è scagliato contro la «trasmissione indecente» e dopo che il premier Berlusconi, a ruota, ha sostenuto che «una tv pubblica non può comportarsi in questo modo».
Masi e Garimberti si sono sentiti al telefono e hanno deciso. Vedranno la cassetta del programma e, insieme all’ufficio legale Rai valuteranno eventuali violazioni «in base alle norme vigenti e ai regolamenti aziendali». Ma «nessuna volontà persecutoria e nessun intento censorio» fanno sapere i collaboratori del dg, quasi a frenare gli entusiasmi di chi già vede Santoro alla gogna. O magari auspica la «pagina nuova» da aprire alla Rai, come fa il portavoce del PDl Capezzone. Quello di Annozero è il primo caso del loro mandato ed entrambi, dg e presidente, avrebbero fatto a meno della canea, dopo la tempestività con cui la Rai si è mobilitatata. La stessa mattina dopo il sisma, Masi aveva cambiato la programmazione Rai: autorizzato Porta a Porta in prima serata, invitato i programmi di informazione e anche quelli leggeri a dare spazio alla tragedia d’Abruzzo. Non solo. Venerdì, giorno dei funerali, la Rai ha addirittura cancellato gli spot in ossequio al lutto nazionale. Ma giovedì Santoro come al solito ha rotto le uova nel paniere con la sua voce fuori dal coro che fino a quel momento aveva solo dato spazio al dolore e lodato l’efficienza dei soccorsi. Quel che Annozero, secondo i detrattori, avrebbe messo in discussione, «strumentalizzando in modo fazioso» per attaccare la Protezione civile e il governo, mentre l’Italia si ritrova unita e le bare sono ancora aperte.
E le vignette irridenti di Vauro, satira inopportuna in quel momento. Sciacalli, appunto. Indecenti. «L’unica indecenza è la pretesa di Berlusconi e Fini di pilotare l’informazione, al fine di descrivere una realtà che non esiste, facendo credere che quel che è accaduto è colpa del destino» contrattacca Di Pietro. Mentre scoppia un feroce battibecco fra il presidente dei deputati PDl Cicchitto, che accusa l’Idv di voler destabilizzare il quadro politico, e il capogruppo dipetrista al Senato Belisario che gli risponde ricordandogli la sua iscrizione alla loggia P2, «che tra gli obiettivi aveva quello di ridimensionare l’informazione». Ma alla fine «che cosa si contesta a Santoro? E’ solo una questione di tono?», chiede perplessa Emma Bonino: «Se sono state dette falsità c’è la magistratura. Se si parla di sciacallaggio delle emozioni, è un po’ vago». Quanto al pluralismo, il professor Enzo Boschi, vulcanologo, che era in trasmissione «imbarazzato dai contenuti, oltre che dalla tensione nell’aria», sostiene che il sottosegretario Crosetto «si difendeva così bene da aver quasi paura che, grande e grosso com’è, si scagliasse fisicamente contro Santoro». Ad ogni buon conto, e davanti ad accuse precise di «omologazione» che arrivano al PD da dipietristi e sinistra, il responsabile Comunicazione del PD Gentiloni avvisa Rai e maggioranza: «Le critiche sono legittime, ma non hanno a che fare con tentazioni censorie che non avvalleremo».
http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/politica/200904articoli/42784girata.asp
n. 89 del 2009-04-14 pagina 3
La Rai ora si muove, sisma su Santoro
di Francesco Cramer
Primi effetti della denuncia del «Giornale» contro la puntata scandalo sull’emergenza terremoto. Garimberti e Masi, che guidano Viale Mazzini, preannunciano «tutti gli approfondimenti del caso»
ISOLATO Anche il Pd lo mette sotto processo: «È un cannibale, ha condotto un processo sommario»
RomaOra il terremoto si abbatte su Santoro. Da Viale Mazzini piombano i primi calcinacci sulla testa del conduttore, visto che i vertici della Tv di Stato hanno annunciato una sorta di inchiesta interna sul caso Annozero. Il sisma lo ha provocato lui giovedì sera, a macerie ancora calde. Il pistolotto di Travaglio, le stilettate a Bertolaso dell’eurodeputato Claudio Fava, i j’accuse dell’inviato Sandro Ruotolo alla Protezione civile, le imbarazzanti vignette di Vauro: in un crescendo wagneriano Annozero ha sparso veleno a piene mani, pigiando sul pedale della polemica politica, in barba a qualsiasi remora dettata dalla pietas. In studio soltanto il direttore del Giornale Mario Giordano e il sottosegretario alla Difesa Guido Crosetto a manifestare fastidio e indignazione per un giornalismo a tesi, mascherato da inchiesta.
La terra trema, governo ladro: e via a picchiare sulla Protezione civile, esaltata da tutto il mondo ma non dai Ruotoli e dai Santori nostrani. Il sisma prevedibile, i soccorsi senza responsabile, le risorse dirottate al G8 della Maddalena, e via via accusando fino alla satira da pelle d’oca sull’aumento delle cubature sì, ma dei cimiteri.
La stampa s’indigna, il cittadino s’infuria, la politica si turba e anche i vertici Rai s’inquietano. Al Giornale, ma non solo, arrivano valanghe di mail e di lettere di protesta: Santoro vergogna, è la sintesi di tutti gli interventi. Negli stadi di mezz’Italia si difende Bertolaso e compare pure uno striscione lungo mezza curva: «Vigili del fuoco, Croce rossa e Protezione civile orgoglio della Nazione. Giornalista infamone non hai il rispetto del dolore delle persone». Su Facebook è tutto un germogliare di gruppi anti Michele: «Quelli che odiano Annozero e Santoro», «Annozero la non democrazia di Santoro», «Mandiamo via Santoro», «Annozero? No grazie, io sto con la Protezione civile», «Dalla parte di Guido Bertolaso».
Nelle istituzioni il primo a scuotere la testa, la domenica di Pasqua, è il presidente della Camera Gianfranco Fini che liquida Annozero con un lapidario: «Indignazione profonda per una trasmissione indecente». Parla dall’Aquila, la terza carica dello Stato: «È stata l’unica nota stonata in questa tragedia: non si può speculare sulla tragedia solamente per l’indice d’ascolto». E il premier Berlusconi commenta caustico: «Una tv pubblica non può comportarsi in questo modo. Non parlo di quello (Santoro ndr), ho già detto abbastanza e credo che i fatti mi abbiano dato ragione». Digerire il cinismo santoriano è dura anche per molti di sinistra, tanto che l’onorevole Enzo Carra ammette: «Santoro è un cannibale: la sua tv è sale sulle ferite». E pure Paolo Gentiloni, responsabile comunicazione del Pd, rileva che il programma «ha sollevato molte critiche non perché abbia indagato su responsabilità e ritardi, come è giusto fare, ma per il modo in cui ha condotto un vero e proprio processo sommario contro le forze impegnate in prima linea e con successo nell’opera di soccorso».
Soltanto Di Pietro, stomaco di ferro, parte lancia in resta a difesa di Santoro. A sparare, quasi tutte le seconde file dell’Idv: Leoluca Orlando grida che «Vogliono mettere il bavaglio all’informazione»; Felice Belisario scomoda persino Gelli, la P2, l’attentato alla Costituzione. Insomma, lo sciame sismico investe pure la politica. Solitamente lesto a sostenere le procure, questa volta Marco Travaglio indossa la toga da legale e prova a difendere l’amico Michele: «Parlare delle inefficienze non vuol dire criticare quelli che hanno prestato soccorso, vuol dire criticare la macchina organizzativa».
E trema anche il palazzo di viale Mazzini. Il presidente della commissione di Vigilanza della Rai, Sergio Zavoli usa il bilancino: «È cruciale, in ogni caso, dar voce a istanze diverse, specie in un contesto che lasci spazio a critiche anche gravi, rivelatesi poi fondate, ma che abbia visto il Paese chinato su una tragedia in un sollecito, diffuso e responsabile atteggiamento di solidarietà». Il direttore generale della Rai Mauro Masi (nel tondo a destra) e il presidente Paolo Garimberti (nel tondo a sinistra), ribadiscono la piena solidarietà alla «Protezione civile che ha svolto e sta svolgendo in Abruzzo un lavoro straordinario ed encomiabile» e annunciano di aver avviato tutti gli approfondimenti previsti dai regolamenti per poi prendere delle iniziative. Masi aveva già espresso il suo apprezzamento al lavoro della Protezione civile, subito dopo la puntata di Annozero. Resta da capire ora quali misure saranno decise. Alla Rai per ora si tace. Una tirata d’orecchi? Una sanzione? Di certo non si ha voglia né di soprassedere, né di utilizzare armi che odorino di censura. Ci sarebbe il rischio di creare l’ennesimo mostro: il Michele-martire.
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martedì 14 aprile
Annozero, la sinistra e il terremoto in Abruzzo: quali responsabilità?
Le critiche assurde e inutili.
E’ sotto gli occhi di tutti: dopo l’immane tragedia del terremoto in Abruzzo, la settimana scorsa, con 293 vittime, quarantamila sfollati e centinaia di case distrutte, si è immediatamente messa in moto la solidarietà degli italiani, con grande abnegazione e generosità.
Infiniti sono stati gli episodi di "eroismo" da parte dei soccorritori, dagli uomini della Protezione civile ai Vigili del Fuoco, dai militari ai cittadini volontari, che hanno fatto a gara, senza soste, notte e giorno, per salvare donne, vecchi e bambini, intrappolati sotto le macerie.
Il Governo italiano ha risposto tempestivamente alla tragedia con i provvedimenti d’urgenza: dalla realizzazione delle tendopoli e requisizioni di alberghi per l’accoglienza ai terremotati, all’allestimento di mense per migliaia di sfollati, alle prime misure legislative ed economiche per le famiglie senza tetto e senza lavoro.
E’ stato fatto, insomma, tutto quanto umanamente possibile, lottando contro il tempo e sotto le scosse di assestamento del terremoto, che ancora oggi si fanno sentire.
Il Presidente del Consiglio Berlusconi, più volte presente a L’ Aquila e dintorni, ha potuto constatare la tempestività e la professionalità dei soccorsi, ed anche il Presidente della Repubblica Napolitano ha elogiato, "senza riserve", i soccorritori.
Persino la stampa estera, dal settimanale inglese "The Economist" al quotidiano tedesco "FAR", ha lodato il comportamento degli italiani in questo frangente e "la reazione vigorosa e sicura" del Governo.
Non è quindi accettabile, e non per difendere il centro destra, l’atteggiamento di certa parte della sinistra, che, pur di andare contro il Governo, critica in modo fazioso e subdolo l’operato della Protezione civile, dei Vigili del Fuoco, e così via, pur di mettere in cattiva luce le istituzioni.
Anche queste sono azioni di sciacallaggio, simili, se non peggiori, a quelle che si verificano in questi giorni ad opera di comuni delinquenti che tentano di saccheggiare le case abbandonate.
Giovedì scorso, nel programma televisivo di Santoro, "Annozero", mentre ancora procedevano alacremente le opere di soccorso, si è fatto un processo: qualcuno ha concluso che "la Protezione civile non ha fatto nulla", e qualche ospite, riferendosi all’assenza di costruzioni anti-sismiche, ha spiegato che "il cuore del problema è il rapporto tra politica, appalti e imprese", mentre qualche altro ha accusato l’attuale Governo di "spendere i soldi per il Ponte sullo Stretto di Messina e per il G8 piuttosto che pensare ai terremotati...".
Ma è questa la "libertà di informazione" che intende Santoro? Ha ragione Aldo Grasso che, in un suo articolo sul Corriere della Sera, a proposito di "Annozero", chiude con la frase: "Santoro la chiama libertà d’informazione, ma, se esistono gli abusi edilizi, forse esistono anche gli abusi di libertà".
Evidentemente il dramma del terremoto non è servito a far capire che siamo tutti perdenti e che, come ha anche affermato il Presidente della Repubblica, "nessuno è senza colpa".
Le tragedie umane non hanno colore: non sono né di destra, né di sinistra. E gli italiani, quelli veri e onesti lo hanno dimostrato con la loro generosità e il loro altruismo.
http://www.agoravox.it/Annozero-la-sinistra-e-il.html
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