domenica 8 febbraio 2009

Eluana, Berlusconi: "Senza una legge sarebbe una condanna a morte"

il Giornale.it
n. 34 del 2009-02-08 pagina 0

Eluana, Berlusconi: "Senza una legge
sarebbe una condanna a morte"
di Redazione







Il premier: ""Mi auguro, nel buonsenso, che ciò che non è stato fatto in tanti anni, sia ritardato di qualche giorno per consentire al Parlamento di approvare una legge, altrimenti Eluana sarebbe l'unica cittadina su cui è prevalso lo Stato. Ho agito secondo coscienza". "Costituzione, la sinistra mistifica" LETTERA AL COLLE: "Presidente, fermi questo insulto incivile e tragico". Per firmare: www.appellonapolitano.enter.it

Mogliano Veneto (Treviso) - "Mi auguro, nel buonsenso, che ciò che non è stato fatto in tanti anni, almeno sia ritardato di qualche giorno per consentire al Parlamento di approvare una legge, altrimenti Eluana sarebbe l'unica cittadina sui cui è prevalso lo Stato. Senza una legge sarebbe una condanna a morte". Lo afferma il premier Silvio Berlusconi, nel corso del suo intervento all'inaugurazione del passante di Mestre.

"Sapete che il governo due giorni fa è stato chiamato ad una grande decisione su un caso umano. In quell'occasione io vi posso garantire sul mio onore e su quello dei ministri che abbiamo preso una decisione che risponde alla nostra coscienza e ai nostri principi morali e non c'é stato mai nessun progetto di attaccare chicchessia".

"Ci troviamo - ha aggiunto il premier - in bilico tra due culture: una cultura della libertà ed un'altra dello Stato che prevale sui cittadini. Una cultura della verità contro la mistificazione e poi una cultura della vita contro una cultura del non vita".

"Costituzione, la sinistra mistifica" Da parte dei leader della sinistra c'é stata una mistificazione ed ecco perché voglio ribadire una cosa: "Io quando ho detto che la Costituzione poteva essere cambiata mi riferivo ad un passaggio dell'articolo 77, invece mi sono ritrovato dichiarazioni dei leader della sinistra in cui si diceva che io avevo attaccato la Costituzione". Replica così il premier agli attacchi della sinistra dopo le sue parole sui decreti legge e la Costituzione da riformare. "Dalla sinistra - prosegue - sono state dette cose stupefacenti e cioé che prima si era trattata una vicenda umana come un atto cinico, il secondo giorno hanno detto che ho attaccato il capo dello Stato e infine il terzo giorno che avevo attaccato la Costituzione". "Che i valori costituzionali abbiano guardato alla carta dell'Unione Sovietica é una realtà storica. Con la sinistra abbiamo preso parte ad una Commissione Bicamerale in cui avevamo preparato anche un testo che poi non abbiamo approvato".



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