Silvio: "Ho agito secondo coscienza
E il Colle non ha parlato di eutanasia"
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L'affondo di Veltroni: "La vicenda viene utilizzata strumentalmente per la messa in crisi del sistema istituzionale". Anticipata a lunedì la seduta al Senato. Pur non riferendosi direttamente al caso di Eluana, il Papa ribadisce la difesa della vita anche in condizioni di sofferenza
Roma, 7 febbraio 2009 - Silvio Berlusconi lancia un vero e proprio appello ai medici affinchè non facciano in modo che Eluana Englaro muoia. "Francamente dei professionisti come i medici sono votati a salvare la vita umana, non capisco come possano invece impegnarsi in una azione che porta sicuramente alla morte attraverso anche delle crudeltà come quelle di privare l’organismo umano di cibo e acqua", afferma il presidente del Consiglio arrivando a Cagliari per una tappa elettorale. "Non vedo perchè ci debba essere così tanta fretta, sono veramente stupito", conclude Berlusconi.
Per Berlusconi sulla vicenda Eluana ci sono "due culture che si confrontano: da un lato la cultura della verità e della vita, dall’altro quella della cultura dello statalismo e della morte". "Noi - dice il premier arrivando a Cagliari - siamo per la cultura della vita e della libertà".
La lettera inviata dal Colle sulla vicenda di Eluana Englaro "conteneva anche una implicazione grave di una eutanasia introdotta nel nostro ordinamento senza una disposizione di legge". Così Berlusconi tornando sulla missiva inviata dal presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano al governo.
Berlusconi invita a scindere l’aspetto etico della vicenda di Eluana dall’aspetto politico riguardante il rapporto tra palazzo Chigi e la presidenza della Repubblica. "Noi - dice il premier parlando dell’approvazione del decreto legge in consiglio dei ministri - abbiamo fatto un intervento soprattutto sulla base della nostra coscienza". Tutt’altra cosa, invece, è il tema politico: "si è enfatizzato - osserva il presidente del consiglio a chi chiede se c’è una crisi istituzionale in atto -. C’è un governo - aggiunge - che stava ragionando sulla base delle proprie responsabilità riconosciutegli dalla Costituzione per vedere se c’era l’urgenza e la necessità di prendere questo provvedimento del decreto legge". Per Berlusconi quindi non c’è uno scontro con il Colle. "Se si vuole fare questa contrapposizione e vedere nel nostro gesto una volontà politica - sottolinea il Cavaliere - garantisco che non è così".
Berlusconi ha poi precisato: "Io ho solo detto - ha spiegato il premier - che in questi casi questa decisione di portare avanti la sospensione di nutrizione io penso che sia un caso di eutanasia. Non ho mai fatto riferimento - precisa Berlusconi - alla lettera di Napolitano".
VELTRONI
Secondo il leader del Pd Walter Veltroni "nelle parole e nei comportamenti di Berlusconi" che sulla vicenda di Eluana Englaro "è arrivato persino a dire che la lettera del Colle implica eutanasia" c’è "un tentativo di esasperazione che prescinde dal merito drammatico della vicenda ma corrisponde ad un disegno politico, ad un’idea delle istituzioni che noi avversiamo" e, quindi, "la drammatica vicenda viene utilizzata strumentalmente per la messa in crisi del sistema istituzionale". Questa la denuncia del segretario nazionale del Pd, intervenuto all’assemblea degli amministratori in corso a Bologna. Secondo Veltroni, il comportamento del presidente del Consiglio "è un atto totale e strumentale di irresponsabilità".
IL DISEGNO DI LEGGE
Il presidente del Senato, Renato Schifani, ha convocato per le ore 19 di lunedì prossimo l’assemblea di Palazzo Madama, anticipando la seduta già prevista per martedi’ 10. Lo rende noto un comunicato in cui si puntualizza: “Il presidente Schifani proporra’ ai capigruppo, gia’ convocati per lunedi’ alle 12, di esaminare nella seduta serale il disegno di legge sulla vicenda di Eluana Englaro, presentato ieri dal governo in Senato”.
IL PAPA
Papa Benedetto XVI fa sentire forte la sua voce a difesa della vita umana anche in condizioni di sofferenza estrema. Indica Giovanni Paolo II come “esempio luminoso” di “accettazione paziente della sofferenza” prima della morte.
”Occorre affermare con vigore - dice il Papa nel messaggio per la 17esima Giornata Mondiale del Malato dell’11 febbraio - l'assoluta e suprema dignità di ogni vita umana. Non muta, con il trascorrere dei tempi, l'insegnamento che la Chiesa incessantemente proclama: la vita umana è bella e va vissuta in pienezza anche quando è debole ed avvolta dal mistero della sofferenza. E' a Gesù crocifisso che dobbiamo volgere il nostro sguardo: morendo in croce Egli ha voluto condividere il dolore di tutta l'umanità”. E “nel suo soffrire per amore intravediamo una suprema compartecipazione alle pene dei piccoli malati e dei loro genitori”. Nessun riferimento diretto al caso di Eluana Englaro, la giovane in coma da 17 anni.
BAGNASCO
"Una luce si sta spegnendo, la luce di una vita. E l’Italia è più buia. Un grande vuoto aleggia, destinato ad accrescersi nei giorni che seguiranno". È quanto afferma l’arcivescovo di Genova e Presidente della Cei, cardinale Angelo Bagnasco, in un editoriale pubblicato dal quotidiano "Avvenire". Una luce si sta spegnendo, afferma il cardinale "e non solo perchè Eluana non sarà più tra noi, ma perchè la cultura egemone avrà ancora una volta negato la realtà, quella del limite, la realtà del do-lore che la ragione, pur cercan-do di alleviarlo, ha sempre con-siderato parte stessa della vita".
"La realtà della sofferenza - afferma ancora Bagnasco - che la fede non esalta in sè, ma che nella cro-ce di Cristo si illumina di significato e di valore. Si percepisce la sensazione che la fiducia reci-proca venga meno perchè di fatto è venuto meno quel favor vitae, che è da sempre alla base del-e relazioni interpersonali". "Una parola tuttavia di grave preoccupazione dobbiamo dirla - spiega il Presidente dei vescovi italiani - circa la concatenazione di circostanze che vanno producendo un tale inaccettabile esito. Questa vicenda dolorosa, che ve-de al centro una persona che tut-ti sentiamo affettuosamente ‘nostra', ci ha resi più insicuri. Non perdiamo l’occasione per riaffermare in modo più convinto e co-rale il sì alla vita; per fare, come società, un passo decisivo ed e-semplare sulla via di un umanesi-mo reale e non parolaio. Per que-sto non possiamo tacere".
"Come si può tollerare - osserva poco prima l’arcivescovo di Genova - che passi nella mentalità co-mune una pretesa nuova necessità, e cioè il diritto di morire, invece di sostenere e garantire, anche nelle situazioni estreme, il diritto alla vita?".
"In verità - aggiunge più avanti Bagnasco - una domanda si affaccia insistente alla coscienza: non dare più il cibo e l’acqua ad una persona, come si deve chiamare se non omicidio? Di fronte al dramma della vita debole o ferita, l’unica risposta ragionevole e umana che traduce lo struggimento interiore che tutti prende è quella delle Suore di Lecco".
http://quotidianonet.ilsole24ore.com/politica/2009/02/07/149890-silvio_agito_secondo_coscienza.shtml
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