mercoledì 4 febbraio 2009

Suor Albina: se vogliono riportarla qui...


» 2009-02-04 20:30
Suor Albina: se vogliono riportarla qui...


dell'inviata Marisa Alagia

LECCO - Sul letto di Eluana è rimasta solo una coperta colorata, piegata. Dalle pareti della stanzetta sono stati tolti i quadri, c'é ancora un quotidiano sul tavolo, ci sono alcuni fogli. Le suore sono rientrate solo oggi nella camera dove lei ha vissuto per 14 anni, per riassettarla. Non si danno pace all'idea che non sia più lì, tra loro. "Per me è un dolore vederla vuota - mormora, guardando la stanza, suor Albina, che ha accudito per anni la donna in stato vegetativo dal 1992 e da martedì mattina ricoverata a Udine - Tutti qui l'hanno sempre assistita con passione e amore, lei era della nostra famiglia". Per Suor Albina Corti, direttrice della clinica Beato Luigi Talamoni, situata a poche centinaia di metri dal lago, il distacco da Eluana è stata una sofferenza fortissima. Le si riempiono gli occhi di lacrime quando ricorda quei drammatici 30 minuti della notte tra lunedì e martedì. L'arrivo di papà Beppino con le carte pronte per le dimissioni della figlia, l'ingresso dell'ambulanza venuta da Udine. "Siamo rimaste molto addolorate, soprattutto per il modo in cui è stata portata via, pensavamo che accadesse più in là...lontano nel tempo - racconta la suora -. Poi così, all'improvviso, di notte, è stato tutto più tetro, ci siamo sentite impotenti, abbiamo visto una persona che esce, va al patibolo...". C'é un grande silenzio al secondo piano della casa di cura dove si trova quella che per tutti continua ad essere 'la camera di Eluana'. Una singola di due metri per tre, in fondo ad un corridoio, preceduta da una piccola anticamera, senza alcuna attrezzatura medica che la distingua dalle altre, un letto addossato al muro, un tavolino con due sedie, un armadio. Suor Rosangela, la suora misericordina che le è stata più vicina, entra ed esce continuamente come se Eluana fosse ancora li. "A Natale l'abbiamo portata in cappella per la messa - ricorda commossa suor Albina - Non aveva bisogno di niente se non del nostro amore". "L'ho salutata con un bacio - racconta ancora - e le ho detto: 'Eluana non aver paura di quello che ti succedera', ti siamo vicinì. 'E soprattutto ti e' vicino un padre - aggiunge restando un attimo in sospeso sull'ultima parola come a sottolineare che non si riferiva a Beppino Englaro -, un padre che ti accoglierà nelle sue braccia e un giorno ci ritroveremo a condividere la gioia di stare insieme". I ricordi si accavallano: la religiosa riferisce di un medico della clinica lecchese che, salutandola, le ha detto: 'Eluana tu esci da questa casa ma, stai tranquilla, perche' vai in un posto più bello e luminosò. Suor Albina ha accettato di parlare di Eluana ("e sarà l'ultima volta", ci tiene a precisare), soprattutto per lanciare un messaggio ai medici ("i nuovi operatori", li ha definiti) della casa di cura La Quiete di Udine. "Vorrei dire loro di accarezzare Eluana, di osservare il suo respiro e ascoltare i battiti del suo cuore - dice -: sono i tre elementi che li porteranno ad amarla". Con Beppino Englaro, in 14 anni, i rapporti sono sempre stati di rispetto e cortesia reciproca. Dalle parole delle religiose si intuisce, però, che l'epilogo ha lasciato dietro di sé molta amarezza. Più volte le suore Misericordine avevano detto a papà Beppino: "se considera la figlia morta la lasci a noi". E anche se lunedì notte nessuna di loro ha avuto il coraggio di fare altro che non fosse allargare le braccia rassegnate, di fonte alla determinazione dell'uomo, ora gli rivolgono un nuovo appello. "A Englaro vorrei riconfermare la nostra disponibilità - ribadisce suor Albina - Se vuole riportare Eluana da noi siamo pronti ad accoglierla, lei è sempre nostra figlia, è nel nostro cuore". Ora le suore si raccoglieranno nel silenzio. "Accogliamo l'invito del nostro cardinale Tettamanzi e torniamo nella preghiera - dice la religiosa - anche per chi sta seguendo Eluana e per chi dovrà decidere sul suo futuro, perché le loro menti siano illuminate e capiscano che Eluana non è un caso, ma una persona viva". "Vogliatele bene...- ripete ancora con la voce rotta dall'emozione mentre da Udine arrivano le notizie che il protocollo per accompagnarla alla morte potrebbe avviarsi già domani - Eluana è viva".


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