06-02-2009
Sicurezza, sempre più medici
contrari a denuncia clandestini
Alemanno: la norma desta molte perplessità
ROMA (6 febbraio) - Il giorno dopo il voto al Senato che cancella il divieto di denunciare gli immigrati irregolari bisognosi di cure, medici, associazioni e politici dell'opposizione annunciano battaglia.
Il primo è stato Nichi Vendola, presidente della regione Puglia, dicendo ai medici di famiglia che in caso di delazione la regione non gli rinnoverà la convenzione. Dopo di lui tante le prese di posizione di esponenti politici e mondo medico, che pensano a mozioni per l'obiezione di coscienza o indicazioni precise da dare ai medici. La critica è unanime: «si tratta di un emendamento incostituzionale e
illegale».
«Desta molta perplessità l'emendamento approvato che costringe alla schedatura degli immigrati che vanno a curarsi nelle strutture sanitarie. Da questo punto di vistacredo l'iter parlamentare debba aggiustare molti aspetti». Ad affermarlo il sindaco di Roma Gianni Alemanno. A scatenare la polemica ieri propria la norma che prevede la possibilità per i medici di denunciare gli immigrati irregolari. «Ci sono aspetti positivi e negativi - ha concluso Alemanno - bisogna precisare con molta attenzioni gli emendamenti approvati».
Gasparri: «Norme valide». Pronta la replica del presidente Pdl al Senato: «Il sindaco di Roma - dice Maurizio Gasparri - non ha potuto seguire nei dettagli il dibattito al Senato sulla sicurezza. Capirà che tutte le norme sono giuste e l'inopportunità di pareri diversi da quelli del centrodestra». «Le norme - conclude - sono tutte valide, anche quelle sulla sanità. Le appoggerà senz'altro».
Pd: norma immorale e pericolosa. Bocciatura al Ddl sicurezza anche dal Pd, unanime nel condannare le conseguenze di una norma giudicata «immorale». Secondo Dario Franceschini, vicesegretario democratico, infatti, la misura passata ieri al Senato «può avere effetti devastanti anche sulla salute degli italiani». Quindi, il numero due del Pd annuncia battaglia in aula, perché, insiste, «la norma sulla facoltà di denuncia è immorale e pericolosa e viola i più elementari princìpi del diritto e del buon senso».
Veltroni: no a dialogo con chi imbarbarisce il Paese. E Walter Veltroni conferma: «Alla Camera non potrà esserci un clima di dialogo sul federalismo con quelle forze che propongono, sulla sicurezza, norme barbariche come quelle approvate ieri in Senato».
«Norma barbara». «L'idea - spiega il segretario del Pd - che un bambino non viene curato da un medico in ragione del fatto che viene denunciato perché clandestino è una cosa che non appartiene ai valori ed alle tradizioni del nostro Paese». Insomma, è la conclusione di Veltroni, «se si vuole dialogare in Parlamento bisogna togliere le cose che sono cariche di barbarie».
Medici cattolici: non denunceremo i clandestini. Contro il Ddl sicurezza approvato ieri scendono in campo anche i medici cattolici, compatti nel denunciare una misura «assolutamente inopportuna». Quindi, avverte il presidente dell'Associaizone Vincenzo Saraceni, loro non denunceranno i clandestini. D'altra parte, aggiunge Saraceni, non sarà necessaria alcuna «obiezione di coscienza», perché, spiega, la legge elimina il divieto di denuncia, ma non impone alcun obbligo. Insomma, dice il presidente, «ci mancherebbe altro che un medico, che vede un malato in una condizione di fragilità, invece che curarlo solamente, vada anche a denunciarlo perché è un immigrato clandestino. Quindi - taglia corto - questa norma mi trova assolutamente contrario e ritengo che i medici non usufruiranno di questa possibilità».
Pellegrini: rischi salute pubblica. Laura Pellegrini, direttore generale dell'Istituto Spallanzani di Roma, invece mette in guardia sui rischi per la salute pubblica. Potrebbe accadere, spiega, «che allontanandosi per paura dalle strutture pubbliche, molti stranieri irregolari scelgano altri percorsi assistenziali. In questo modo il monitoraggio che effettuiamo costantemente su patologie come la tubercolosi o l'Aids potrebbe diventare meno efficace».
Medici: il X Municipio non denuncerà. Intanto, alla periferia di Roma sono passati dalle parole ai fatti. Nel X municipio guidato da Sandro Medici, in quota Prc, è già operativo un ambulatorio gestito da medici volontari, gratuito e aperto a tutti. Una struttura, spiega Medici, dove «chiunque può essere curato, italiani o stranieri che siano, senza il pericolo per questi ultimi di venire denunciati, laddove non abbiano permesso di soggiorno». Si tratta anche, aggiunge il presidente, di «un modo consapevole e attivo per disobbedire al provvedimento razzista votato ieri in Senato dalla destra».
La Cgil scende in piazza. Battaglia anche fuori dal Palazzo. La Cgil non sta a guardare e lancia una manifestazione di protesta in programma a Milano il 21 febbraio, contro il Ddl sicurezza che, dice il segretario generale della Camera del lavoro di Milano, Onorio Rosati «risponde a una cultura xenofoba». Spiega Rosati: «Ancora una volta per fini politici si strumentalizzano le paure della gente e si criminalizzano gli ultimi e gli indigenti».
Berlusconi bacchetta la Repubblica. Il presidente del Consiglio bacchetta il quotidiano la Repubblica che oggi titola «I medici dovranno denunciare gli irregolari». «I medici avranno la facoltà di segnalare gli irregolari - puntualizza il premier - mentre prima avevano il divieto di farlo anche in base alla percezione della pericolosità sotto il profilo sanitario. Potranno quindi, mentre prima non potevano farlo, sulla base del proprio sentire professionale e della propria coscienza. Quindi - è la conclusione - La Repubblica titola difformemente dal vero».
«Vero scandalo obbligare i medici al silenzio». Semmai, osserva il Cavaliere, «il vero scandalo era
obbligare i medici al silenzio».
http://www.ilmessaggero.it/articolo.php?id=45399&sez=HOME_INITALIA#
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